Una moria di pesci dopo l’incendio

L’episodio si è verificato sul canale Cornio. Situazione sotto controllo nella frazione dove ha preso fuoco l’azienda agricola
Di Alessandro Abbadir

Situazione sotto controllo a Sandon. Sta tornando alla normalità, dopo quasi 24 ore di lavoro ininterrotto da parte di cinque squadre dei vigili del fuoco la situazione all’azienda agricola della famiglia Bortolotto a Sandon. Scuole e negozi sono stati regolarmente aperti dopo l’incendio all’azienda che si trova in via Provinciale sud al civico 228 all’angolo con via Padova. Il rogo ha completamente distrutto i magazzini di paglia e le vaste coperture di eternit. Proprio il rogo dell’eternit, che ha disperso nell’atmosfera pericolose particelle di amianto, ha creato non poca preoccupazione fra la popolazione della frazione di Fossò.

Ieri sono arrivate segnalazioni a Premaore di Camponogara da parte di residenti di una moria di pesci sul canale Cornio, che con ogni probabilità è collegato all’incendio del capanno agricolo. Molte persone, fra cui Salvatore Angrisani, hanno anche segnalato il fatto direttamente ai carabinieri, ai consorzi Acque Risorgive e Bacchiglione Brenta. «Dopo queste segnalazioni», spiega il sindaco di Camponogara, Giampietro Menin, «abbiamo chiesto controlli specifici sull’acqua». Sul posto sono stati fatti intervenire i tecnici di Asl, Comune e Arpav, che sapranno dare risposte nei prossimi giorni su cosa sia successo.

«Questo incendio è andato avanti ore», spiega Dante Panizzolo, «chissà cosa si è respirato in questo periodo. Con l’amianto non si scherza, sono morte tante persone con tumori terribili. Chiediamo che ci spieghino quanto è stata inquinata l’area». Anche per Leandro Zanelan bisogna fare attenzione. «È necessario», dice, «fare controlli specifici su aria, terreno e acqua. Qui vicino ci sono anche delle scuole. C’erano troppi curiosi poi che per tutta la giornata si sono accalcati a ridosso dell’azienda in fiamme. Vigili e Protezione civile ci hanno chiesto di chiudere porte e finestre». Meno preoccupata Serena Bortolotto che gestisce il bar “Da Serena” a meno di 100 metri dal luogo dell’incendio . «Ieri abbiamo tenuto chiuso gli infissi come consigliato», dichiara, «Oggi (ieri, ndr) però abbiamo aperto i negozi. L’emergenza questa mattina sembra terminata». Per Marino Marangon «ora bisognerà fare attenzione che non si verifichino crolli dei capannoni incendiati sul lato di via Padova».

Ieri sul posto, per tutta la mattina, c’erano presidi della Protezione civile e dei vigili del fuoco. È arrivato a fare un sopralluogo poco prima di mezzogiorno anche il sindaco di Fossò, Federica Boscaro, che è anche medico. «Ho chiesto ad Arpav», dice il sindaco, «i risultati delle analisi dell’aria compiuti da domenica pomeriggio. L’incendio, con lo smassamento della paglia e il continuo lavoro dei pompieri si sta via via esaurendo. Ora l’eternit di sicuro non brucia più. Abbiamo ritenuto di lasciare aperte le scuole». Intanto l’autorità giudiziaria e i pompieri cercheranno di capire le cause dell’incendio che appaiono di natura accidentale. Potrebbe anche essersi trattato, oltre che di un corto circuito, anche di un’autocombustione della stessa paglia.

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