Una messa in ricordo di Cristina Pavesi uccisa dalla mafia

CAMPOLONGO. Una messa di suffragio in ricordo di Cristina Pavesi a 25 anni dalla sua morte nel tragico assalto della banda di Felice Maniero al treno a Vigonza. Un modo per riconciliare l’ex paese...
VIGONZA PD 20000301 CRISTINA PAVESI MORTA A VIGONZA DOPO L'ASSALTO AL TRENO ( / IDEALFOTO 1990)
VIGONZA PD 20000301 CRISTINA PAVESI MORTA A VIGONZA DOPO L'ASSALTO AL TRENO ( / IDEALFOTO 1990)

CAMPOLONGO. Una messa di suffragio in ricordo di Cristina Pavesi a 25 anni dalla sua morte nel tragico assalto della banda di Felice Maniero al treno a Vigonza. Un modo per riconciliare l’ex paese del boss con una delle vittime della mala del Brenta. Questa l’iniziativa di oggi in occasione della “Festa della Legalità” grazie anche alla sensibilità del parroco di Campolongo, don Emanuele Degan.

La messa in ricordo di Cristina (a cui parteciperanno i famigliari) e delle vittime di tutte le mafie sarà celebrata alle 18.30. «Abbiamo voluto», spiega don Emanuele, «commemorare Cristina anche pe riconciliare il paese di Campolongo con le vittime della mala anche se i responsabili di quella stagione non abitano più neppure qui o sono morti. Un modo pe r ricordare e sensibilizzare le nuove generazioni e per far sì che cresca la cultura della legalità. Sono molto grato anche alla famiglia di Cristina che ha accettato l’invito e la proposta di una messa in ricordo della figlia allora poco più che ventenne». Seguirà la cena della legalità e poi il concerto con la corale di Bojon diretta da Flaviano Convento.

Poi le premiazioni del concorso letterario ed artistico nazionale per i giovani delle scuole medie, ideato da Oriana Boldrin presidente dell’associazione “Mondo di Carta” e intitolato proprio a Cristina Pavesi. Il primo premio per il settore letterario è stato assegnato pari merito (500 euro ciascuna) a Angela Veshi di Bojon e Virginia Cimmino di Taranto. Nel settore artistico primo premio a Sara Alberani, una studentessa delle medie di Rovigo: una borsa di studio di 1000 euro.

Alessandro Abbadir

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