«Una giunta illegittima non ha i voti di San Donà»
«La maggioranza consiliare esce rafforzata», ha assicurato il sindaco Andrea Cereser, elencando le priorità da affrontare nei prossimi mesi: la sicurezza, i problemi sociali e del lavoro, il rilancio del centro. «Un’operazione in pieno stile da Prima Repubblica», la replica di Forza Italia, spalleggiata dall’ex sindaco Zaccariotto e da Anna Maria Babbo secondo cui Cereser è ormai delegittimato a governare.
Ecco la sintesi del dibattito fiume andato in scena martedì sera in Consiglio comunale, ultimo atto della lunga crisi politica seguita all’allontanamento dell’ex assessore Leo. In apertura di seduta Cereser ha annunciato il rimpasto con la nomina di Luigi Trevisiol a vicesindaco e del nuovo assessore Luca Marusso. Poi l’ultimo affondo nei confronti degli ex alleati di Scegli Civica: «Ho trovato particolarmente grave la partecipazione di chi diceva di voler rimanere in maggioranza a iniziative politiche condotte dall’opposizione in contrapposizione all’amministrazione. Un atteggiamento incompatibile con il proseguo di un rapporto politico serio».
Dai banchi dell’opposizione sono partiti duri attacchi contro l’ingresso dei montiani nella maggioranza. «È un film che avevamo previsto. Ci si arrampica sugli specchi per giustificare quella che rimane un’operazione di opportunismo politico tipica della Prima Repubblica», ha affondato Giansilvio Contarin (Forza Italia). Mentre per la Zaccariotto sostituire l’11,65% preso da Scegli Civica alle Comunali 2013 con il 3,8% dei montiani certifica il fatto che Cereser non è più legittimato ad amministrare: «State governando con il consenso di una minima parte della città», ha detto Zaccariotto.
«A inizio di ogni seduta ricorderemo che questa maggioranza è illegittima», ha preannunciato Anna Maria Babbo. Ma alla prova del voto delle prime delibere, martedì sera la maggioranza ha dimostrato di avere i numeri per andare avanti, tanto più che dal gruppo di Scegli Civica anche Riccardo Perissinotto ha votato a favore, affiancandosi alla già fuoriuscita Fabrizia Callegher. «Scegli Civica era una lista e non un partito. Parte di questa lista non ha condiviso il percorso e ha fatto scelte diverse. Credo che qualche numero vada riconosciuto anche a chi si è dissociato», ha incalzato Lorena Marin (Pd). «L’11,65% non sono solo gli elettori di Leo, Babbo e Murer, si tenga conto di questo», ha ribadito Callegher.
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