Una folla commossa per salutare Domenico

Centinaia di amici hanno partecipato ieri al funerale di Crivellari, uomo politico ed ex assessore alla Cultura di Venezia vittima di un infarto a Capodanno
Interpress/Mazzega Venezia, 03.01.2017.- Chiesa San Marcuola, funerali di Domenico Crivellari.-
Interpress/Mazzega Venezia, 03.01.2017.- Chiesa San Marcuola, funerali di Domenico Crivellari.-

VENEZIA. È stata una folla raccolta e commossa quella che ha dato ieri l’ultimo saluto a Domenico Crivellari nella chiesa parrocchiale di San Marcuola.

È stato padre Francesco Crivellari - fratello del politico e amministratore e veneziano che fu anche consigliere regionale del Pci, ma anche studioso del Settecento, scomparso in questi giorni all’età di 72 anni per un’infarto - a celebrare la funzione.

«Salute a te Nico, gli amici sono qui - ha detto padre Crivellari - eri schivo e un po’ misantropo, ma dietro quella facciata c’era una tenerezza, una dolcezza unica. Un botto improvviso, non certo di Capodano, ti ha portato via nel silenzio di quella casa».

A stringersi intorno a lui ieri c’erano i commossi amici veneziani di sempre.

Dal professor Giandomenico Romanelli, che, da direttore allora dei Musei Civici, fu suo «compagno d’avventura», quando Crivellari, da assessore alla Cultura - con una decisione coraggiosa e lungimirante, resistendo alle facili critiche - decise di restituire a Venezia due Canaletto, di cui la città era priva, acquistandoli dalla famiglia Crespi di Milano.

E ancora, tra gli altri, designer come Giorgio Camuffo, artisti come Vincenzo Eulisse, registi teatrali come Gianni Deluigi, musicisti come Paolo Cossato, storici della fotografia come Carlo Montanaro, giornalisti come Adriano Donaggio, architetti come Franca Semi, professionisti e amanti dell’arte come il presidente della Fondazione Vedova Alfredo Bianchini.

Pochi i politici presenti, dal «suo» sindaco di allora Mario Rigo, ai consiglieri comunali Nicola Pellicani e Rocco Fiano e il presidente provinciale del Psi Luigi Giordani. E poi chi di politica non si occupa più come Maurizio Cecconi, Elio Armano, Mara Rumiz, tra gli altri. Ma Crivellari era un politico atipico, più interessato al «fare», più interessato alla difesa della cultura autentica della sua città, che ai posizionamenti «strategici» di partito. La salma di Crivellari sarà sepolta a Caselle di Selvazzano. (e.t.)

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