Una fiaccolata per la vigilessa aggredita
MARCON. Una fiaccolata a favore della legalità e della sicurezza. Sulla scorta degli strascichi causati dall’aggressione subita dalla vigilessa marconese e residente a Quarto, picchiata da James Osaro, il nigeriano 37enne condannato e ora libero di girare tranquillamente per il paese, un gruppo di cittadini ha deciso di organizzare la manifestazione, alla quale è stato invitato il governatore Luca Zaia, che farà il possibile per essere presente nei limiti dei propri impegni, ma anche altri rappresentanti della politica regionale e delle istituzioni. Una fiaccolata che cercherà di non farsi imbrigliare da cappelli politici, ma il più includente possibile.
L’organizzazione ha già incontrato la polizia municipale per pianificare i dettagli e il giorno fissato è venerdì 26 febbraio alle 18.30. La fiaccolata partirà da piazza IV Novembre e raggiungerà via della cultura e il Centro civico. Scopo: «Manifestare solidarietà e vicinanza alla vigilessa aggredita, alla polizia locale e a sostegno di tutti i cittadini che hanno subito furti e violenze».
Nel frattempo, il nigeriano è “sorvegliato speciale” dai residenti, tanto che ieri un abitante l’ha immortalato nuovamente fuori dal Penny Market, a chiedere l’elemosina e offrire aiuto ai clienti col carrello, scatenando i commenti del web. La foto è stata “postata” su Facebook, ma dopo due ore è stata rimossa assieme ai commenti. Il giorno prima invece, Osaro era a San Liberale, fuori dal panificio Tiveron, e c’è chi gli si è avvicinato per dirgli di andarsene, chi senza dare nell’occhio cerca di capire quante persone ancora gli fanno l’elemosina ignare di quello che ha fatto. I residenti sanno che arriva in bici da Mogliano, conoscono gli spostamenti e qualcuno ha proposto di presentarsi in tanti e fargli capire, pacificamente, che non è il benvenuto a Marcon. Un anziano ha spiegato di non sapere come fare per non farsi avvicinare quando con il treppiedi va a fare a spesa. La vicenda ha delle ricadute sociali non indifferenti. Sulla questione, è intervenuta anche la sindaca di Quarto, Silvia Conte, la quale ha lanciato una petizione online su change.org per chiedere al Governo la “certezza della pena”.
«Ad essere aggredita è una donna che fa un lavoro duro di questi tempi, a servizio della comunità», spiega Conte, «L’agente vive a Quarto, è una nostra concittadina mamma di due bambini. Ho voluto parlare personalmente all’agente ed esprimerle la mia vicinanza e solidarietà, e anche la stima per il modo in cui svolge il suo lavoro: non è da tutti fare qual qualcosa in più, che va oltre il mero adempimento. C'è chi le dice "ma chi te lo fa fare?" ma lei il suo lavoro lo fa con passione, e se anche c'è da faticare, non molla. Come nella vicenda del nigeriano, al quale già da mesi la polizia di Treviso tentava senza riuscirci di notificare quella carta necessaria per avviare l'espulsione. Lei invece ce l'ha fatta a far valere la legalità». Aggiunge: «La cosa che non mi dà pace, come sindaca cittadina e mamma, è che pur essendo stato condannato per direttissima l'aggressore è libero». Conclude: «Il rispetto delle regole della convivenza è essenziale per mantenere la pace nella società. Chi le infrange deve pagare, italiano o straniero che sia, altrimenti salta il patto sociale e qualcuno si farà giustizia da solo. Per questo farò tutto quello che è possibile e lecito per ridare fiducia alle persone oneste che non vogliono rassegnarsi».
Nel prossimo Consiglio Quarto presenterà un ordine del giorno affinché il Parlamento metta mano alla legge. «Ne manderemo copia anche agli altri sindaci, di qualunque colore siano. Non possiamo rassegnarci al Far West».
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