«Una festa per 400 mila meno folla, più qualità»
Un Carnevale soft, meno affollato, con i Voli in Piazza San Marco riservati ai primi 20 mila mattinieri che si erano presentati ai varchi per tempo. Sicuramente con l’edizione 2018 qualcosa è cambiato, a cominciare dall’umore dei veneziani che non hanno dovuto fare a pugni per andare al lavoro e, a parte qualche senso unico sabato scorso, non hanno avuto la vita stravolta.
Soddisfatto il direttore artistico, Marco Maccapani: «Quattrocento mila persone è stato un buon numero, mi pare che la città abbia respirato e la sicurezza ha contribuito ad aumentare la qualità».
I numeri. Quarantamila presenze per i due voli in Piazza, 11 mila persone per la prima parte della festa veneziana di Cannaregio, 700 vogatori mascherati al corteo acqueo della seconda parte, mille presenze all’Official Dinner Show and Ball a Ca’ Vendramin Calergi, oltre 50 gli spettacoli nei teatri e nei musei. In totale, circa 400 mila persone spalmate nei 15 giorni di festa, con punte sabato e domenica scorsi (rispettivamente di 70 mila a 80 mila), contro il mezzo milione di arrivi del 2017 e i 600 mila del 2016.
Il direttore artistico. «Naturalmente un Carnevale basso ha meno affluenza rispetto ad altri» dice Maccapani «La sicurezza ha funzionato, era talmente ben organizzata che non è mai stata un peso, sebbene all’inizio fossi perplesso sul fatto che a San Marco potessero avere accesso solo 20 mila persone. Dal campanile la percezione era che la Piazza fosse bella piena. La sicurezza, inoltre, ha comportato un aumento della qualità della manifestazione perchè, con il fatto che non tutti potevano andare a San Marco, la gente si è distribuita anche nella altre zone della città. Da Piazzale Roma all’area marciana, era pieno di cose da fare, di eventi da scoprire».
Il numero chiuso. Introdotto per la prima volta, il numero chiuso in Piazza San Marco ha sicuramente disincentivato i massicci afflussi delle due domeniche grasse. Più di qualcuno ha lamentato il fatto che per molte persone il messaggio del numero chiuso è stato recepito in maniera distorta, e cioè non limitato alle mattine dei due Voli dal campanile, bensì per l’intera durata del Carnevale.
Il Carnevale in terraferma. E’ stata forse la vera sorpresa della festa, con una folla di quasi 30 mila persone alla sfilata dei carri di Marghera. A Mestre la media giornaliera è stata di 20 spettacoli, per un totale di 150 rappresentazioni e 270 artisti. Allestiti 7 punti spettacolo fissi in diversi punti della città, oltre al palco in Piazza Ferretto.
Il sindaco, in proposito, aveva lanciato qualche idea per il futuro, come quella di portare in terraferma i grandi eventi.
«I grandi eventi sono i Voli dal campanile e non credo che si possa portare il campanile al di là del ponte della Libertà» dice ancora Maccapani «Brugnaro fa i suoi discorsi e io nella politica non voglio entrare. Credo, comunque, che il sindaco cercherà di spingere sempre di più per il Carnevale della terraferma».
Il futuro. «Forse c’è il bisogno di rieducarci tutti al senso di questa festa» continua Maccapani «forse è anche colpa della mia generazione che ha perduto il gusto per il divertimento».
Nelle prossime settimane, il sindaco deciderà se riconfermare l’incarico a Maccapani o meno. Fosse così, il regista milanese non ha dubbi sul fatto che il programma dovrebbe essere reso noto non a poche settimane dall’inizio della festa, bensì con mesi di anticipo, come chiedono da anni le categorie economiche della città.
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