Una coppia dinamica, fulcro della Pro loco

Cordoglio a Cona. Il figlio Matteo è arrabbiato: «Nessun medico mi ha parlato di intossicazione»
CONA. «Non sapevo nulla di questa storia dell’intossicazione da colchicina. Mi sorprende venirlo a sapere dai giornalisti». La parola “sorpresa” non rende appieno lo stato d’animo di Matteo Agodi, figlio di Giuseppe e di Lorenza Frigatti. Amarezza sarebbe, probabilmente, quella più giusta. Matteo ha perso entrambi i genitori nel giro di due settimane, è moralmente abbattuto e, ora, questa novità del risotto “avvelenato” da una strana pianta simile allo zafferano, lo ha fiaccato del tutto. «Non capisco» dice «perché i sanitari non mi hanno detto nulla. Mi avevano chiamato sabato notte. Sono arrivato in ospedale a Piove di Sacco poco dopo che mia madre era deceduta. Ero sconvolto ma ricordo che mi hanno detto che mia madre era immunodepressa e che era stata colpita dallo spergillo (Aspergillus,
ndr)
, un fungo che le aveva causato un’infezione ai polmoni che, poi, si era diffuso anche ad altri organi. Nulla mi era stato detto, allora o in seguito, sull’ingestione di sostanze tossicche e credo che avrebbero dovuto dirlo a me, prima che ai giornali».


Il papà di Matteo, Giuseppe Agodi, ex impiegato al giudice di pace di Cavarzere, era morto il primo settembre, a Folgaria, dove la famiglia possiede una casa, apparentemente per un infarto. Avendo avuto un trapianto di cuore sei anni fa, nonostante fosse ben seguito, dal punto di vista medico, e con i parametri fisici in ordine, la cosa non era apparsa strana. La moglie era stata male il giorno dopo ed era stata ricoverata a Piove di Sacco. Un cedimento, si pensava, legato al dolore per la morte del marito. La notizia della morte della donna (69 anni) era subito comparsa sulla pagina Facebook della Pro loco di Conetta. Il marito (di un anno più vecchio), della Pro loco, era stato un animatore e organizzatore appassionato, sempre in prima fila nelle feste e nelle maratone di beneficenza organizzate dal sodalizio. «Sua moglie, Lorenza, non era da meno» ricorda il sindaco di Cona, Alberto Panfilio «era sempre al suo fianco e, con lui, divideva l’impegno, la fatica, ma anche la passione e il senso di solidarietà che anima tutti i componenti della Pro loco. Anche dopo che si erano trasferiti a Villa del Bosco di Correzzola, continuavano a frequentare il nostro comune ed erano un riferimento per molti». E gli amici della Pro loco hanno voluto ricordarli annullando tutte le serate danzanti in programma alla sagra di San Matteo.


Diego Degan


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