Una contro convenzione per i funerali low cost

Quattro imprese di onoranze funebri sfidano la proposta comunale a 1.500 euro «Con noi la spesa è minore e garantiamo al cliente la massima trasparenza»
Funerale di Maria Laura Fontana in Duomo a Mestre
Funerale di Maria Laura Fontana in Duomo a Mestre

Il Comune propone la convenzione per i funerali a 1.500 euro? Bene, loro rispondono con una contro-convenzione che punta tutto su “trasparenza e chiarezza nei confronti dei cliente”. Le imprese funebri Rallo, La Generale, Leonildo Sartori e Trevisan rispondono con concretezza all’amministrazione che, già con l’ormai ex assessore Gianfranco Bettin, ha proposto (ma qualcuno dice “imposto”) i funerali low cost con un documento che sarebbe già stato firmato da venti (su 27) imprese di onoranze funebri veneziane.

«Il Comune», spiega Stefano Santinello dell’impresa Rallo, «cerca di imporre illegalmente, vincolando le ditte del settore, i funerali cosiddetti a prezzi calmierati solo e unicamente per scopi e propaganda politica, stilando un documento di difficile comprensione, sia per chi dovrebbe eseguire tale servizio, sia per chi ne deve usufruire. Noi abbiamo voluto auto-convenzionarci per i funerali che definiamo tipizzati o standardizzati, perché è fondamentale che il cliente sappia esattamente cosa avrà con quella determinata cifra».

Per capire la situazione e inquadrare la querelle bisogna fare un passo indietro. Già dai primi mesi del 2014 l’amministrazione, con l’assessore Bettin in testa, ha cominciato a organizzare una serie di incontri con gli impresari funebri mestrini e veneziani, allo scopo di definire una convenzione per funerali low cost. Dopo molti mesi, il documento è pronto. Le Iof che sottoscrivono l’accordo prevedono, fra le loro offerte, un funerale minimalista (senza fiori, necrologi e quant’altro) da 1.500 euro in giù, sia per la inumazione che per la cremazione. Le contestazioni delle Iof sono molte e in particolare puntano sulla poca chiarezza dell’offerta.

«L’amministrazione ha voluto degli incontri», spiega Santinello, «ma non ha capito che, se una convenzione non è scritta e regolata come deve essere, la trasparenza tanto richiesta dai cittadini viene a mancare, aumentando dubbi e sospetti. Noi abbiamo deciso di autoregolamentarci, anche perché il Comune non può imporre i prezzi in libero mercato».

Alla fine le quattro imprese, aperte all’adesione delle altre, hanno partorito una convenzione (solo per inumazioni) la quale indica voce per voce tutti i costi che, sommati, portano alla composizione di un funerale standardizzato inferiore ai 1.500 euro della convenzione comunale. «La nostra auto-regolamentazione», continua Santinello, «non dà adito a incomprensioni e crea un rapporto di totale fiducia fra noi e il cliente. Cogliamo l’occasione di proporre un tetto massimo per gli stipendi dei nostri amministratori: i soldi risparmiati potranno essere utilizzati per organizzare i funerali per indigenti».

Gianluca Codognato

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