Una cassetta posizionata male costa 6 mila euro al fruttivendolo

Franceschi (Confesercenti) contro Zappalorto: «Vergogna, non recepisce la legge regionale che concede cinque giorni agli esercenti per sanare le inadempienze. L’amministrazione è vessatoria»
Il plateatico di un bar in centro
Il plateatico di un bar in centro

MESTRE. «L’atteggiamento del Comune verso i cittadini e operatori commerciali è vessatorio e grida allo scandalo». Il responsabile veneto della Confesercenti, Maurizio Franceschi, interviene sull’ennesima attività sanzionata dal Comune, nello specifico dal settore Commercio e “costretta” a chiudere per un giorno, leggi il bar La Torre di via Torre Belfredo, i cui titolari hanno dovuto abbassare le serrande venerdì 2 aprile per un errore sull’orario di chiusura. Da qui anche la multa di 530 euro.

«È pazzesco», interviene Franceschi, «e questo è solo uno dei tanti casi. Noi una risposta l’abbiamo trovata ed è contenuta in una legge regionale che dice ai Comuni che, per tutta una serie di inadempienze che riguardano la normativa statale, prima di emettere una sanzione si diffidano i negozianti preventivamente. Si avverte del riscontro dell’inadempienza e si concedono cinque giorni per mettersi in regola, dopodiché si multa e si fa chiudere. Eppure il Comune di Venezia questa legge regionale non l’ha ancora recepita. Lo abbiamo ribadito al commissario Zappalorto già diverse volte e gli ho scritto personalmente. Quando ci è stato chiesto di elencare le cose che il Comune avrebbe potuto fare subito senza difficoltà, abbiamo proprio spiegato che esiste questo provvedimento. Allora ci si domanda: visto che si può, perché il Comune di Venezia non ha adottato il provvedimento? Una dimenticanza costa oltre 500 euro: questo è l’atteggiamento vessatorio di una pubblica amministrazione dove vige una burocrazia complicata. Viene quasi da pensare che si faccia apposta. C’è una legge regionale e come tutte le leggi il Comune dovrebbe essere obbligato a darne seguito. Come mai proprio qui si dimenticano nonostante le sollecitazioni? È vergognoso: perché tenere un atteggiamento punitivo sempre e comunque?».

Maurizio Franceschi, responsabile veneto di Confesercenti
Maurizio Franceschi, responsabile veneto di Confesercenti

Racconta: «Di recente abbiamo seguito un fruttivendolo di via Fapanni la cui colpa è stata quella di aver posizionato una cassetta di 50 centimetri oltre il consentito per tagliare i fondi di carciofo. Gli sono state fatte multe a ripetizione per seimila euro e gli sono state recapitate tutte in un colpo solo. Siccome dopo una certa soglia scatta la chiusura dell’attività, come Confesercenti abbiamo chiesto per favore al Comune di non farlo chiudere il fine settimana. Risultato? Arriva il provvedimento di chiusura di giovedì, venerdì e sabato, nei giorni in cui lavora di più. Vuole dirmi che non c’è malafede?».

Conclude: «Io cittadino rispetto le regole e mi viene fatta pagare ogni dimenticanza e il Comune decide di non applicare una legge regionale che va incontro al cittadino. Serve un cambio di rotta, un atteggiamento differente, buone prassi. L’istituzione dev’essere amica, non vessare i suoi residenti e commercianti».

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