Una bufera sull’Ipea denunciata l’ex gestione
Bufera sull’Ipea, passano al contrattacco i vertici del centro che denunciano gli ex amministratori. L’istituto professionale per parrucchieri ed estetisti è al centro delle polemiche ormai da mesi dopo che alcuni ex docenti, in tutto una trentina, si sono rivolti a un legale per chiedere i mancati pagamenti di stipendi. Ora, i vertici dell’Ipea denunciano gli ex amministratori della scuola alla Corte dei Conti della Regione per danno erariale di 4 milioni di euro.
Il presidente del centro professionale, Iles Braghetto, e l’amministratore, Marco Spiandorello, in carica dall’anno scolastico 2011-2012, hanno depositato alla Procura della Corte dei Conti della Regione un esposto contro gli ex amministratori, negli anni scolastici 2008-2009, 2009-2010, 2010-2011. Dall’esposto risulterebbe un danno erariale di circa 4 milioni, accertato da controlli contabili e rendicontali incrociati ed effettuati dalla nuova compagine del centro scolastico. Un istituto che forma circa 600 allievi in obbligo scolastico, presente in quasi tutte le province del Veneto. I fatti denunciati sono in parte già noti all’autorità giudiziaria e alla Regione, come la fornitura di locazioni e materiale di consumo per circa 600.000 euro annui da parte di un’unica società di proprietà degli stessi ex amministratori. Fatti che coinvolgono espressamente anche l’ex personale amministrativo e docente che hanno prestato servizio negli anni dal 2008 al 2011. Una situazione oltremodo confusa, che si trascina dunque da diverso tempo e che ha creato questo grave danno cresciuto nel corso degli anni.
«In particolare», spiegano il presidente e l’amministratore, «la truffa ai danni dello Stato sarebbe stata congegnata dagli ex amministratori, non solo assegnandosi incarichi professionali ad personam pluripagati ,fuori dai parametri di legge, ma coinvolgendo persone con legami di parentela o “amiche”, che non svolgevano realmente alcuna attività. Gli incarichi oggetto di truffa aggravata, segnalati alla magistratura contabile», concludono, «sono riferibili a insegnanti, spesso non in possesso dei requisiti professionali, e personale amministrativo che svolgeva altre mansioni, o addirittura non risultava presente a scuola perché impegnati con il proprio reale lavoro».
I docenti, che nel frattempo se ne sono andati, chiedono sempre con forza il pagamento degli stipendi arretrati.
Giovanni Cagnassi
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