«Una bomba ecologica nella sede dell’ex Zeolite a Mira»
MIRA. Tonnellate di prodotti chimici pericolosi per la sicurezza e l’ambiente sono stoccati all’interno degli impianti di Zeolite Srl nell’area della Reckitt Benckiser senza che l’azienda o le autorità pubbliche abbiano ordinato alcuna bonifica. Una bomba ecologica micidiale che sindacati e lavoratori chiedono di disinnescare al più presto. Per questo nei giorni scorsi è partita una lettera- esposto da parte delle ex Rsu di Zeolite Srl alla Prefettura, al Comune e all’ex Provincia.
A chiarire cosa si trova all’interno di Zeolite Srl sono Davide Stoppa, referente per Filctem Cgil, e gli ex lavoratori ora messi in mobilità. «Dentro gli stabilimenti dell’ex Zeolite», spiega Stoppa, «ci sono depositi e serbatoi pieni di soda caustica, alluminato e anidride maleica. Sono sostanze molto pericolose che una volta fuori controllo possono provocare danni alla salute dei residenti o dei lavoratori degli impianti vicini. Lo stoccaggio senza bonifica di questi prodotti o l’assenza di manutenzione di questi materiali può provocare anche incendi». L’anidride maleica viene prodotta per ossidazione dal benzene o dal n-butano. «Quello che servirebbe», spiega Stoppa, «dopo la chiusura degli impianti èla completa bonifica del sito nel centro di Mira. A farlo potrebbero essere proprio gli ex lavoratori Zeolite».
Sulla vicenda ha fatto un’interrogazione urgente l’ex assessore all’Ambiente e ora consigliere di opposizione del Pd Maurizio Barberini. Il Comune di Mira dal canto suo ha fatto sapere di seguire con attenzione tutta la vicenda, non riscontrando per ora emergenze immediate.
Dal punto di vista occupazionale la vicenda della Zeolite srl si è conclusa nelle scorse settimane con la messa in mobilità di tutti i 33 dipendenti rimasti, dopo che per oltre un anno si è sviluppato anche un contenzioso legale fra Zeolite, che produceva l’omonimo materiale utilizzato pure nella produzione di detergenti, e la Reckitt Benckiser, lo storico stabilimento del detersivo a Mira che ne ospitava gli impianti. Per anni Zeolite produceva la materia prima a Reckitt e quest’ultima forniva servizi ad un prezzo di favore. L’accordo si è rotto nel 2013 a causa del fatto che Reckitt non aveva più bisogno della materia prima di Zeolite, quest’ultima si era vista aumentare in modo consistente i costi dei servizi generali. Da quel momento tra le due aziende sono seguite le cause legali, fino alla chiusura di Zeolite.
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