Una bomba d’artiglieria sulla spiaggia di Cavallino GUARDA Gli artificieri e la bomba
CAVALLINO. Rinvenuto nella spiaggia di Ca’ di Valle un ordigno bellico risalente alla Grande Guerra nel giorno in cui si è celebrato il centenario dall’attentato di Sarajevo che diede inizio alla prima Guerra Mondiale.
La scoperta casuale del “proietto” arrugginito è avvenuta sabato alle 17 durante la pulizia dell’arenile, quando il personale della ditta Pulimar, addestrato anche a riconoscere le anomalie degli oggetti che il mare riporta nella riva, ha notato la granata transennando l’area per evitare il transito dei bagnanti. Avvisati, come da protocollo gli artificieri della polizia di Stato, che dalla caserma di Santa Chiara, a piazzale Roma, tempestivamente sono arrivati sul posto per recuperare l’ordigno e portarlo in un punto sicuro dove farlo brillare.
«Si tratta di un proiettile da artiglieria da 75 millimetri», spiega il noto collezionista di cimeli bellici, Furio Lazzarini, «molto utilizzato in entrambi i grandi conflitti mondiali. Erano in dotazione sia all’esercito italiano che a quello austriaco e in quanto calibro medio di grande utilizzo potevano essere sparati sia da terra che dall’artiglieria delle navi. Normalmente vengono resi inoffensivi dalla permanenza nell’acqua salata, mentre in questo caso si tratta di un’ogiva ancora inesplosa da far brillare».
Ha colpito la curiosità dei bagnanti italiani e stranieri che proprio sabato si celebrasse la funesta ricorrenza dell’'attentato di Sarajevo, il gesto omicida che colpì l'arciduca Francesco Ferdinando, erede al trono d'Austria-Ungheria, e sua moglie Sofia durante una visita ufficiale nella città bosniaca nel 1914. Il 28 giugno 1914, nel giorno di San Vito il gesto fu assunto dal governo di Vienna come il casus belli che diede formalmente inizio alla prima guerra mondiale.
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