Un turista malese pizzicato dagli agenti con 25 carte clonate

Voleva acquistare gioielli per 4mila euro ma è andata male Bloccato dai poliziotti in via XXII Marzo davanti a una vetrina
Di Carlo Mion

Venticinque carte di credito come nemmeno i petrolieri arabi hanno in tasca. Venticinque carte di credito false con le quali fare spesse pazze per poi rivendere la merce “acquistata” e mettere in tasca il guadagno. Ma questa volta al malese sbarcato in centro storico armato di carte di credito clonate è andata male e si è trovato in carcere arrestato dagli agenti della Squadra Mobile.

Lui è Ching Ho Wei. 29 anni, e turista malese a Venezia. Secondo la polizia, appartiene ad un’organizzazione specializzata in clonazione di carte di credito. Lo straniero ha dei precedenti per reati contro il patrimonio.

Tutto ha inizio quando sabato, in tarda mattinata, il responsabile di una nota gioielleria veneziana chiama il 113 segnalando che, poco prima, uno straniero era entrato in negozio e dopo aver acquistato alcuni preziosi per un valore di poco superiore ai 4000 euro, aveva cercato di pagare con una carta di credito. Il pagamento non era andato a buon fine e lui se ne era andato.

Al responsabile del negozio erano sorti dei dubbi e ha chiamato la polizia. Gli agenti della Squadra Mobile si sono fatti descrivere lo straniero e dopo poco lo hanno rintracciato in via XXII Marzo. L’uomo stava guardando vetrine e molto probabilmente era intenzionato a provare altri acquisti, con la speranza che questa volta la transizione funzionasse. Ma non ha avuto il tempo. Infatti l’uomo è stato portato in Questura per essere identificato e controllato. Durante la perquisizione personale gli hanno trovato addosso venticinque carte di credito. È bastato poco agli agenti verificare che si trattava di carte di credito false. Quasi tutte riconducibili a cittadini statunitensi che ignari non sapevano nulla del fatto che qualcuno a loro spese stava facendo acquisti a Venezia.

Nella stanza di albergo dove lo straniero era alloggiato i poliziotti hanno trovato merce acquistata con le carte di credito clonate. L’uomo aveva un biglietto d’aereo per tornare a casa che riportava la data di domenica. Per ora, invece, si trova rinchiuso nel carcere di Santa Maria Maggiore in attesa della convalida dell’arresto.

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