Un "tesoro" in carte di credito. Preso all'aeroporto
TESSERA. Lo hanno visto e seguito, bello tranquillo e rilassato. Troppo. E quando gli hanno chiesto di poter ricontrollare i documenti i finanzieri hanno notato quel luccichio di plastiche colorate. Troppe.
Quindi hanno voluto vederci chiaro.
È così che un uomo è stato trovato in possesso di ben 31 carte di credito, molte delle quali intestate a nomi e nazionalità diverse.
A questo punto i finanzieri dell’aeroporto internazionale Marco Polo hanno trattenuto l’uomo e sequestrato tutto il “mazzo” di carte di credito sospette. Il passeggero, un cittadino malese di etnia cinese, ha tentato inutilmente di reclamare: messo alle strette non ha saputo spiegare la provenienza di buona parte delle carte e, come se non bastasse, alcune sono risultate clonate.
L’uomo è stato portato davanti a un giudice per un processo per direttissima che si è concluso con la sua condanna a 1 anno e 6 mesi per ricettazione.
Intanto sono in corso indagini per capire se l’uomo fa parte di una banda specializzata nel furto e clonazione di dati oppure se doveva portare carte di credito ad altri cittadini cinesi che vivono in clandestinità nel nostro Paese e che si passano tra loro i documenti con cui tentare di sfuggire ai controlli.
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia