Un satellite per scoprire le perdite dell’acquedotto
VENEZIA. Una mappatura satellitare del territorio, per individuare le perdite dell’acquedotto pubblico: l’ha in programma per il 2018 Veritas, come annunciato ieri dal direttore generale Andrea Razzini nel corso dell’annuale audizione davanti ai consiglieri comunali. «Con il satellite si riescono a vedere i punti esatti delle perdite, dove poter intervenire», commenta Razzini, «stimiamo perdite intorno al 23%, anche se bisogna considerare che l’acqua non va veramente persa: torna in falda». Costo per affittare il satellite: 26 mila euro.
Rifiuti e turisti. Nel 2017, a Venezia e nelle isole sono state raccolte 55 mila tonnellate d’immondizia (solo il 27% differenziate), al Lido e Pellestrina poco meno di 15 mila (62,25% di differenziata), a Mestre e Marghera 94 mila tonnellate, con il 69% di rifiuti riciclati. La media è di 2,6 chili di rifiuti per residente: il doppio della media veneta. Un evidente sproposito, provocato dalla presenza di 30 milioni di turisti. Il costo del servizio nel Comune di Venezia è di 90 milioni di euro. Chi paga? I titolari di bolletta: nel 55% dei casi attività, nel 45% utenti domestici.
Differenziata: errori e risparmi. Pur con differenze marcate tra città storica e terraferma, mediamente nel Comune viene differenziato il 68,42% dei rifiuti (il 65,2 % nella città metropolitana: migliore performance in Italia). «Questo recupero permette di risparmiare 12 milioni di euro», osserva il dg Razzini, «ma vengono fatti ancora molti errori: carta sporca, rifiuti riciclabili che finiscono nel secco, altri che dobbiamo eliminare dai sacchi della differenziata. Se il conferimento fosse corretto, si recupererebbe un altro 10 % di rifiuti, risparmiando 5 milioni di euro». Riduzioni che non si traducono però in risparmi per i contribuenti, ma - sostiene l’assessore al Bilancio, Michele Zuin - quantomeno per quest’anno non ci saranno nuovi aumenti: «Proprio per evitare anche gli aumenti fisiologici dell’Istat e per l’accantonamento del fondo, il Comune ha messo a disposizione 1,5 milioni di euro dei circa 30 incassati con l’imposta di soggiorno».
Venezia al 51%. In dieci anni, Veritas ha inglobato 34 aziende comunali: oggi garantisce la raccolta rifiuti e la gestione della rete idrica a 51 comuni. Nel 2017, l’ultima arrivata è stata Afi, l’azienda di San Donà. Nel 2018 sarà acquisita Alisei, di Jesolo. «Un’evoluzione positiva, ma l’amministrazione comunale considera Veritas strategica», commenta ancora Zuin, «e pertanto abbiamo deciso di mantenere il controllo del 51%, dando all’azienda terreni valutati 30 milioni di euro (attorno alla sede di Porto Cavergnago e parte del boco ex Sirma) in occasione dell’acquisizione di Afi e Alisei».
Gabbiani. «Sono una vera jattura», commenta il dg Razzini. La raccolta differenziata porta a porta ne ha diminuito l’impatto, ma la presenza di 40 mila gabbiani “stanziali” in città perché si cibano di rifiuti resta un’emergenza. La colonia più numerosa staziona al cimitero di San Michele, dove da alcuni anni personale di Veritas tratta con la cera ogni uovo deposto, per impedire che si schiuda: se venissero sottratti, i gabbiani ne depositerebbero altri. «È stata un’indicazione di Ca’ Foscari», commenta Razzini, «ma servono 10 anni per riuscire ad incidere veramente sul numero di uccelli. Fondamentale è non lasciare i rifiuti per strada».
Rifiuti abbandonati. L’inciviltà resta, invece, un problema: ogni anno Veritas spende 1,5 milioni di euro per recuperare rifiuti ingombranti abbandonati. Però aumentano anche le multe: mille sanzioni dagli ispettori per abbandono di rifiuti. Per ognuna, 167 euro di multa, più le spese di rimozione dei rifiuti: in totale di circa 200 mila euro recuperati.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia