Un ragazzo accusa: «Picchiato dai buttafuori del Vanilla»

Jesolo. Nella querela si parla di calci e pugni (prognosi di 30 giorni). Il titolare della discoteca: erano molto alterati

Una quindicina di amici padovani, tra cui Alberto Maria, studente ma soprattutto figlio del chirurgo plastico Carlo Alberto Pallaoro, ieri notte va a festeggiare un compleanno nel trendissimo Vanilla club di Jesolo. Alle 1.50, quando il festeggiato va alla cassa per saldare un conto il cui totale era già stato pattuito, scoppia una succosa bagarre con pugni, ginocchiate e i buttafuori che appunto fuori buttano quei ragazzi agitati. Due le versioni su cosa abbia scatenato il putiferio. Prima: «Il mio amico ha chiesto alla cassiera di scontargli 10 euro in cambio di un bacio», si legge nella denuncia «relativa a lesioni personali» che Pallaoro junior, accompagnato dal padre e familiari vari, ha fatto ieri mattina dai carabinieri. Seconda versione: «Ti metterei la lingua in bocca»: questo ha riferito la cassiera e questo sostiene Luciano Pareschi, che del Vanilla è titolare. Comunque sia, accanto alla cassiera c’era Richard Pareschi, altro figlio d’arte, nonché fidanzato della ragazza, che «si è molto arrabbiato con il mio amico offendendolo, poi l’ha portato fuori e l’ha schiaffeggiato davanti ai body guard», scrive Pallaoro jr nella querela.

«Vedevo il mio amico molto agitato che piangeva, rivoleva indietro i soldi (560 euro) visto che non avevamo consumato ed è tornato alla cassa, io l’ho seguito ma due body guard l’hanno immobilizzato e portato all’esterno». Dopo di che è un crescendo: «un body guard mi ha colpito con due violenti pugni sulla nuca, vedevo un buttafuori che colpiva un altro amico a ginocchiate al volto e al costato strozzandolo». E via con descrizioni da apocalisse. La denuncia termina con i 4 giorni di prognosi dati al ragazzo al pronto soccorso; giorni che, nel pomeriggio, dopo ulteriore consulto medico, sono saliti a 30 «perché ha ricevuto colpi in testa e ci sono problemi alle cervicali», spiega Pallaoro senior, assai arrabbiato.

Quanto al titolare del Vanilla, il suo racconto è un tantino diverso. Ovvero: prima le offese alla cassiera, poi il ragazzo che non vuole pagare, poi ancora gli schizzi di tensione dentro la discoteca. Cosa che al Vanilla non è tollerata. Lì i body guard hanno un unico mandato: sbattere fuori chi fa casino. E se fa resistenza, sbatterlo fuori più in fretta. «Non è interesse della gestione di un locale che lavora con i giovani dover intervenire per sedare un litigio. Purtroppo questo era nato dall'alterazione alcolica e dall'intollerabile mancanza di rispetto verso una dipendente. L'arroganza, la violenza e le minacce estreme scaturite da alcuni ventenni padovani ci hanno imposto l’intervento della security che li ha accompagnati fuori.

Se ci sono querele, arriveranno anche da parte della discoteca per diversi capi d’accusa tra cui molestie e minacce»: Luciano Pareschi è perentorio. E continua: «La security è intervenuta per portare fuori i più violenti e scalmanati e garantire la sicurezza degli altri presenti.

Qualcuno di questi giovani aveva atteggiamenti molto strani come di chi fa uso di sostanze stupefacenti che un semplice esame ematico potrà dimostrare».

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