Un progetto per la pace unirà Venezia e Tunisi
VENEZIA. Un grande successo, tutto veneziano, la recente missione nella capitale tunisina. Il sindaco Luigi Brugnaro aveva invitato in laguna il collega tunisino Seifallah Lasram che subito ha rilanciato: «Aspetto a braccia aperte il mio collega veneziano. Insieme possiamo fare tanti progetti di collaborazione. Alcuni giorni fa ero in Italia: a Torino e Milano ho firmato una serie accordi di cooperazione e contro la fame nel mondo. Ma Venezia è già qui con noi, operativa e con un bellissimo progetto con i nostri bambini. L’iniziativa veneziana è esempio di pace e di libertà. Apre al dialogo, all’amicizia. I bambini sono donne e uomini di domani. Il progetto di Nadia De Lazzari spazia in più Paesi. La sua apertura mentale fa la differenza».
Il sindaco di Tunisi ha letto tutto d’un fiato la lettera scritta in due lingue, italiano e francese, dal collega veneziano. Poi con cura ha appoggiato la targa del Comune accanto alle altre: «La posiziono qui davanti alla finestra così guarda tutta la città. Ha dimensioni più piccole ma vale di più», ha detto sorridendo il primo cittadino tunisino Lasram. A consegnarla la responsabile dell’associazione di volontariato Venezia, Pesce di Pace. Nadia con sé aveva anche centinaia di messaggi e fogli colorati su una parte dai bambini veneziani e di altre città venete (Olmi di Treviso e Zermeghedo di Vicenza). Il sindaco ha sfogliato uno ad uno quei preziosi fogli a forma di mondo. Accanto alla moschea la sinagoga, la festa religiosa musulmana e quella cattolica, le palme, le case bianche con i tetti a terrazza, le finestre azzurre. Scrive Maria Vittoria, 10 anni: «Un amico è più che un tesoro, è una persona che ti sta vicino nei momenti più bui della tua vita ed è sempre pronto ad illuminarti la giornata».
Nella capitale hanno partecipato tre scuole elementari: al centro la Garderie Scolaire Pilote (la frequentano i bambini che hanno alte votazioni); a Zahra, in periferia, la Salima School e la Scuola Italiana G.B. Hodierna. Qui la preside Piera Della Moggia e gli infaticabili insegnanti Maria Armeli, Rosario Motta e Chiara Poggi si sono commossi: «Ringraziamo Venezia. Per i nostri alunni è un progetto di grande apertura e valenza culturale. Per la scuola italiana all’estero è la necessità di non sentirsi isolata e di conservare i propri legami con la nazione d’origine».
Un elogio è arrivato dall’Istituto Italiano di Cultura e dall’Ambasciatore Italiano Raimondo De Cardona: «L’eccellente iniziativa “Disegni a più mani” tra Venezia e Tunisi e altre città italiane cade in un momento particolarmente opportuno viste le difficoltà che la Tunisia ha dovuto sperimentare in questo 2015. Le difficoltà hanno offuscato questa spinta così efficace e felice degli ultimi anni in cui il Paese si è aperto alla democrazia, al dialogo. I bambini per definizione sono aperti, disponibili a cercare e a conoscere le novità in modo acritico, prive di filtri. I bambini vanno a scuola per imparare le cose che noi grandi decidiamo che sono importanti. In questo caso alcuni grandi potrebbero imparare qualcosa dai bambini». Nel frattempo da Tunisi arriva una richiesta: «A Murano c’è qualche maestro vetraio disponibile ad insegnare a Tunisi l’arte del vetro?».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia