Un presepe "veneziano" per i paesi terremotati

La società lagunare Fondaco ha organizzato una rassegna per fare ripartire il turismo nelle zone colpite dal sisma. "Sarà un abbraccio a chi ha sofferto"

VENEZIA. Un presepe in dono ai paesini colpiti dal terremoto. Sarà come un grande abbraccio da tutta Italia la conclusione del percorso ideato dalla società veneziana Fondaco, formata da Enrico Bressan e Giovanna Zabotti, impegnata nel restauro e nella valorizzazione del patrimonio culturale.

Ieri mattina nella Sala Marconi di Radio Vaticana a Roma, Bressan ha presentato il progetto "La valle del primo presepe" per far ripartire l'economia nei comuni da Greccio a Rieti (www.valledelprimopresepe.it).

Proprio a Greccio, Francesco d'Assisi nel 1223 realizzò il primo presepe vivente. Dal 4 dicembre al 7 gennaio nelle terre del primo presepe è in programma un percorso alla scoperta di presepi di ogni tipologia e provenienza, un concorso internazionale di arte presepiale e di madonnari, uno di pittura per bambini e ragazzi, l'esposizione di un presepe di un Paese straniero (quest'anno s'inizia con la Germania) e varie installazioni di arte contemporanea.

Oltre a questo, verranno esposte le rovine di parte delle 190 chiese crollate con lo scopo di trovare dei finanziatori. Infine per Natale è stato chiesto a sette città d'arte - Milano, Napoli, Palermo, Firenze, Matera, Roma e Venezia - di donare un presepe: «Dato che Greccio e questi paesini si trovano al centro d'Italia», spiega Bressan, «abbiamo pensato a un metaforico abbraccio che venisse da sette punti d'Italia. Il Comune di Venezia si è già messo all'opera».

Tutto è nato l'anno scorso con il restauro di un'opera del 1408 del Maestro di Narni, della Scuola di Giotto: «Siamo stati contattati per ideare un modo di valorizzare questi luoghi», conclude Bressan, «E oggi diciamo: per Natale non andate all'estero, venite qui. È solo facendo ripartire economia e turismo che si dà un aiuto concreto ai paesini colpiti dal sisma».

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