«Un polo termale unendo l’ospedale e la Croce Rossa»
Jesolo. L’assessore Bergamo ha rilanciato la proposta in occasione dei 90 anni della struttura sanitaria
JESOLO. Un grande ospedale del litorale e polo riabilitativo termale, inglobando l’area della Croce Rossa. Mentre infuria il dibattito sui migranti ancora ospitati in via Levantina, 120 più gli ultimi 14 tornati da Cona, l’assessore all’urbanistica Otello Bergamo lancia una nuova proposta. In occasione dei 90 anni dell’ospedale di Jesolo, con tanti ospiti convenuti, le dichiarazioni di Bergamo hanno aperto un nuovo fronte sul futuro dell’ospedale. Ne ha parlato anche davanti alle telecamere nonostante, nell’atmosfera di festa, le dichiarazioni si siano confuse con le proiezioni e gli eventi in ricordo dei 90 anni del nosocomio.
«Fa piacere vedere tanta gente in un’occasione come questa che ha fatto vivere il nosocomio per un open day molto interessante», dice, «l’ospedale ha una posizione strategica ed è a ridosso del fronte mare, con un’altra importante struttura che è la Croce Rossa. Possiamo pensare a un allargamento del polo ospedaliero verso la Croce Rossa in maniera tale da andare a creare un grande polo della salute fronte mare, unico in Adriatico, con una valenza sul recupero dai traumi, ma soprattutto la possibilità di un centro termale convenzionato sullo stile delle terme di Bibione, andando a sviluppare un grande punto di riferimento per la sanità. È importante concepire un polo della salute che abbia una funzione duplice: sia quello del recupero e la riabilitazione, sia per un centro termale collegato in abbinamento a quello dell’ospedale e dell’Usl. Sarebbe un binomio vincente».
Bergamo sorpassa la Lega a destra con queste dichiarazioni. «L’attuale utilizzo della Croce Rossa non ci appassiona», aggiunge, «i profughi potrebbero andare in altre città e destinazioni, in modo da riconvertire la Croce Rossa a un investimento per il territorio e per i nostri cittadini. Un progetto che potrebbe essere portato avanti dalla Regione a cui chiediamo di intervenire e di avviare uno studio di fattibilità nell’interesse dei cittadini e dei turisti. L’area della Croce rossa ha 30.000 metri cubi di volumetria e oltre 6 ettari di terreno fronte mare, ideale per un allargamento del Polo ospedaliero».
L’arrivo dei migranti a Jesolo ha scatenato il dibattito. Il sindaco Zoggia ha chiesto al prefetto che siano dimezzati. Lega e Scelgo Jesolo vanno all’attacco: «Ci chiediamo perché il sindaco nella riunione dei capigruppo abbia lamentato la totale mancanza di notizie da parte della prefettura e ora si sia dimenticato lui stesso di informare i capigruppo di una telefonata “cordiale” con lo stesso prefetto durante la quale ha accettato con rassegnazione l’esatto contrario di quanto proposto in Consiglio».
La lista civica Jesolo di Daniele Bison chiede siano fatti rispettare gli accordi sui numeri di migranti da dimezzare accusando l’amministrazione di inerzia. Francesco Esposito del comitato per i diritti civili elogia invece la situazione alla Croce Rossa e le migliori condizioni per i migranti arrivati da Cona e lancia la provocazione: «La Cri è autonoma rispetto alla città e, per assurdo, per questo motivo il Comune di Jesolo potrebbe ricevere ancora persone».
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