Un piccolo esercito di giovani lettori ha invaso la città
MESTRE. “Il piccolo principe” di Antoine de Saint-Exupéry, “Le cronache di Narnia” di Lewis, “Il mondo è tuo” di Bozzi, ma anche l'Odissea di Omero e le favole di Rodari: ieri le strade, le piazze e le scuole di tutta la terraferma sono state invase da un esercito di giovani lettori, il proprio testo più amato stretto in pugno e la voce squillante. In un concerto di filastrocche, recite e canzoni, gli istituti scolastici di tutta Venezia hanno celebrato la Giornata del Libro (fissata dall'Unesco per oggi, ma anticipata per permettere la partecipazione anche a chi, sabato mattina, resta a casa). Ventiquattro ore tutte dedicate ai libri e all'importanza della lettura, insomma, per ricordare ai bambini che aprire un volume e lasciarsi trasportare dalla magia delle parole verso mondi fantastici e scoperte incredibili può e deve essere un piacere, prima che un compito didattico.
«Il nostro obiettivo è di gettare le basi per adulti che siano lettori appassionati», spiegavano le insegnanti della elementare Vecellio che alle 9.30 hanno accompagnato gli alunni impegnati con i "Flash mob book" tra piazza Ferretto e via Palazzo: sono stati i bambini a scegliere cosa fare, selezionando i loro libri preferiti. Tantissimi quindi i gruppetti di alunni sparpagliati all'ombra della torre civica e fino a viale Garibaldi. All'incrocio con via San Pio X è stata ricreata una scena da “La guerra dei bottoni” di Pergaud, mentre dall'altro lato della strada, in piazzetta Pellicani, altre classi hanno ritmato “Il giro del mondo in rap”, con tanto di occhiali da sole, frontini storti e catene al collo, arrivando poi anche a cantare davanti alle porte del municipio.
A Marghera, nel cortile della elementare Grimani, da sempre luogo centrale nella vita della città giardino, i bimbi hanno messo in scena le vicende dei loro racconti favoriti. «Ragazzini che faticavano a leggere ad alta voce in classe sono riusciti a sbloccarsi e a prendere coraggio», semplifica la maestra Flavia Raspati. «Lo stimolo che offrono questi eventi è molto utile per l'insegnamento, specialmente per i tanti studenti stranieri che trovano la forza di recitare in una lingua che non è la loro e che comporta più difficoltà».
Particolare anche il “giardino della lettura”, organizzato all'interno del recinto botanico: dal fantasy ai racconti d'avventura, ogni genere letterario trovava un suo spazio all'ombra degli alberi del cortile, con i migliori esempi di ogni categoria letti dai bambini. Ogni istituto ha comunque declinato in maniera differente la giornata: dalla primaria Da Vinci di via Bissuola, con il suo scatolone “Mangialibri” per raccogliere le donazioni delle famiglie, fino alla Parolari di Zelarino, che ha portato in piazzale Munaretto una lettura corale e uno striscione rosso fuoco che raccoglieva in un mare di post-it colorati i pensieri dei bambini. Nel pomeriggio è stata la volta dei ragazzi del liceo Franchetti, che da corso del Popolo hanno marciato fino a piazza Ferretto per un'ultima serie di letture pubbliche.
Giacomo Costa
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