«Un piano concreto contro l’erosione»

JESOLO. Erosione marina, ecco la proposta di legge che rilancia le sperimentazioni lungo le spiagge venete. A presentarla in Regione il consigliere Francesco Calzavara, ex sindaco di Jesolo,...

JESOLO. Erosione marina, ecco la proposta di legge che rilancia le sperimentazioni lungo le spiagge venete. A presentarla in Regione il consigliere Francesco Calzavara, ex sindaco di Jesolo, presidente della seconda commissione. Interventi che interesseranno le spiagge di Jesolo, ma anche Caorle. Il ripascimento è ora al centro dell’attenzione, visto che la stagione invernale porterà con sé anche le mareggiate. E la prima si è già vista a metà settembre al Lido di Jesolo, con danni importanti che hanno subito messo in allarme gli operatori del turismo.

«Nel corso degli ultimi anni le spiagge del Veneto sono state costantemente oggetto di fenomeni straordinari di erosione», dice Calzavara, «l’azione erosiva ha creato milioni di euro di danni, generato una costante insicurezza negli operatori del settore balneare non più in grado di gestire il tratto di spiaggia dedicato all’attività turistica. Isola Verde, la Pineta di Jesolo e la spiaggia di Ponente di Caorle sono i tratti che maggiormente hanno sofferto in questi ultimi anni ed è in particolar modo su questi settori che interverrà il progetto di legge utile per elaborare e testare nuove soluzioni che possano mettere in sicurezza gli arenili. Non esistono bacchette magiche né interventi miracolosi, come qualche politicante di turno andava promettendo in campagna elettorale. Esistono invece approfonditi studi che insieme a innovative soluzioni tecnologiche possono permetterci di testare con gradualità i progetti, senza passare attraverso azioni troppo rigide che rischierebbero di compromettere l’attuale equilibrio, oltre che essere troppo invasivi dal punto di vista dell’impatto ambientale. Il progetto di legge depositato», continua, «promuove la ricerca e la prima sperimentazione, rinviando ad una fase successiva la progettazione vera e propria, che dal punto di vista finanziario non potrà che vedere più soggetti compartecipi alla realizzazione della stessa, sull’esempio di quanto fatto a Bibione per la realizzazione del sabbiodotto».

«È arrivato il tempo», conclude Calzavara, «che qualche sindaco, invece che organizzare discutibili manifestazioni nel proprio Comune, si attivi per investire i soldi della tassa di soggiorno su opere come queste che sostengono concretamente il settore del turismo».(g.ca.)

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