«Un passaggio a livello trappola»

Chioggia. Il Tir investito dal treno: gli abitanti di Sant’Anna chiedono un sistema di allarme sulle sbarre

CHIOGGIA. Una corsia d'emergenza per l'immissione dei camion in Romea, una fotocellula che segnali se il binario è sgombro oppure occupato, una colonnina sos da cui si possa attivare il rosso sul semaforo in caso di imprevisti. Sono alcune della soluzioni che gli abitanti di Sant'Anna propongono per eliminare i pericoli dei passaggi a livello nella loro frazione.

Una donna travolta dal treno, in febbraio, e un rimorchio sbriciolato dal locomotore, l'altro giorno, dovrebbero essere indizi sufficienti della pericolosità di quegli attraversamenti. Poco conta che la donna avesse commesso un'imprudenza o che il rimorchio sia stato colpito a causa di una serie di coincidenze, dall'intenso traffico sulla Romea al fatto che le sbarre si sono chiuse senza incontrare il “corpo” del mezzo. Il nocciolo della questione è che quei passaggi sono pericolosi. E lo sono ancor di più perché la lentezza che li caratterizza, spinge le persone a rischiare piuttosto che aspettare. Ma se “tagliare” i tempi di apertura e chiusura può essere rischioso da altri punti di vista, le soluzioni alternative ci potrebbero comunque essere. «Qualche tempo fa» racconta Narciso Mantovan, il titolare della ditta di autotrasporti il cui camion è stato coinvolto nell'incidente «io e un mio dipendebte siamo rimasti incastrati tra le sbarre nello stesso modo. Siamo corsi lungo i binari, io in un senso, lui nell'altro, e siamo riusciti ad avvertire il macchinista di rallentare. Quella volta è anadata bene. Questa volta no». E, per fortuna, non ci sono stati feriti, ma se il locomotore si fosse rovesciato poteva succedere ben di peggio. «In quel tratto i treni procedono usualmente a velocità inferiore a quella consentita, proprio perché si sa che è pericoloso» dichiarano alla Polfer di Venezia. E aggiungono: «Il macchinista ha visto l'ostacolo e ha azionato il freno di emergenza, ma non è bastato, e si è fermato 200 metri dopo il punto d'impatto». Se frenando e investendo un rimorchio, riducendolo quasi in briciole, il treno ha fatto altri 200 metri la velocità non sembra potesse essere così bassa (nel rapporto della Polfer, però, non ci sarebbe, al momento, un rilevamento di velocità) anche se va tenuto conto che la massa del locomotore è molto grande. Intanto, però, gli incidenti si ripetono e di interventi di messa in sicurezza non c'è alcuna notizia.

Diego Degan

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