Un orto botanico per il bosco di Mestre

La proposta presentata da un imprenditore svizzero al vaglio dell’Istituzione Grandi parchi, sopralluogo per arrivare al giardino didattico
Foto Agenzia Candussi/ Scattolin/ Dese/ Bosco di Mestre
Foto Agenzia Candussi/ Scattolin/ Dese/ Bosco di Mestre

MESTRE. Un parco tematico “verde”, un orto botanico contemporaneo, concentrato sulla didattica, per conoscere l’ambiente e la bio-diversità. A proporlo all’Istituzione Bosco e Grandi Parchi è stato un esperto di giardini svizzero.

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Si parla di un investimento di alcuni milioni di euro per la realizzazione dell’orto che - se Istituzione e Comune daranno il via libera - potrebbe sorgere a ridosso del bosco di Mestre, probabilmente nell’area di Dese. Il proponente svizzero ha bussato alle porte dell’Istituzione che gestisce i parchi di Mestre nei mesi scorsi, spiegando ciò che aveva intenzione di fare, e chiedendo di aprire un dialogo. Per ora si tratta solo di un’idea, ma di un’idea che - se tutti i tasselli andranno al loro posto - potrebbe concretizzarsi. La prima ipotesi era quella di realizzare l’orto botanico al parco di San Giuliano ma allo svizzero è stato spiegato che, per le caratteristiche dell’area, San Giuliano non era disponibile.

E così la scelta sarebbe caduta su un’area a ridosso del bosco di Mestre, probabilmente a Dese, in un’area già nella disponibilità dell’Istituzione, e collegata al bosco di Mestre, che potrebbe così essere ulteriormente valorizzato. Negli ultimi due mesi c’è stato più di un incontro tra il proponente e i vertici dell’Istituzione Parchi, e nelle ultime settimane c’è stato anche un sopralluogo nell’area in cui il progetto potrebbe essere realizzato.

L’imprenditore svizzero e i suoi collaboratori si sono ora impegnati a realizzare un progetto di massima e un business plan che nelle prossime settimane verrà presentato al presidente dell’Istituzione, l’architetto Gianni Caprioglio, che poi dovrà confrontarsi con il consiglio di amministrazione e, per un progetto simile, anche con il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro.

Nel Cda infatti, nonostante alcuni consiglieri sappiano della proposta arrivata dalla Svizzera, l’intervento non è ancora stato discusso, anche perché c’è un nodo che va risolto, ed è quello della gestione dell’orto botanico la cui manutenzione - piante e strutture - potrebbe costare non meno di 200 mila euro al mese. Soldi che potrebbero essere ricavati prevedendo un biglietto d’ingresso per l’orto botanico così come accade in gran parte degli orti botanici.

Per esempio l’ingresso a quello di Padova - che però e tra i più belli in Italia oltre ad essere il più antico orto universitario al mondo - è di 10 euro, ma il costo del biglietto per l’ingresso dell’eventuale giardino di Mestre non dovrebbe raggiungere questa cifra. L’altra possibilità sul tavolo è che la somma per la manutenzione possa essere a carico dell’amministrazione, le cui casse tuttavia non sono così ricche. Aspetti che dovranno essere approfonditi nelle ultime settimane.

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Di sicuro c’è che l’amministrazione potrebbe cogliere l’occasione che si è presentata, e che potrebbe essere un ulteriore tassello per la riqualificazione di Mestre. Da parte sua il presidente dell’Istituto Grandi Parchi, che si sta occupando in prima persona della vicenda, si limita a far sapere che per il momento si tratta solo di una idea, e che vale la regola della riservatezza fino a quando il progetto, se verrà davvero presentato, non arriverà sui tavoli del consiglio di amministrazione.

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