Un nido di merli sulla tomba del padre
LEGNARO. Li ha visti nascere e crescere. Mettere le piume e quindi spiccare il volo. Se ne sono andati qualche giorno fa i quattro merli che Alessandro Masiero, artigiano di professione e musicista per passione, ha accudito con pazienza nell’ultimo mese. Il nido dei piccoli è stato costruito sull’ossario dove di recente sono state trasferite le spoglie del papà Dino. Un uomo venuto a mancare trent’anni fa e che i merli, non a caso, li allevava.
E' anche per questo motivo che, secondo il figlio Alessandro, questa nidificazione ha un significato tutto speciale: «Forse è solo la natura che fa il suo corso oppure si tratta di semplice casualità. Non lo so. Però mi piace pensare che ci sia dell’altro» . Dalla deposizione delle uova ai primi battere d’ali: tutto è stato documentato da Masiero nelle immagini che ha poi pubblicato sul suo profilo Instagram, raccontando la storia per scatti e citazioni. Quei quatto piccoli che proprio lì sarebbero nati hanno riempito le giornate dell’uomo che, mattina e sera, passava in cimitero per assicurarsi che tutto andasse bene.
Per tutto questo tempo Masiero non ha toccato la tomba del papà («la sua nuova casa», come preferisce chiamarla) perché non voleva alterarne l’equilibrio naturale. Si è interessato dei piccoli volatili con amore e fin dall’inizio. E questi, in qualche modo, lo hanno ringraziato. «Se ne sono andati uno alla volta» ha raccontato «lo hanno fatto davanti ai miei occhi quasi mi aspettassero per salutarmi. Per me resta il segno della presenza affettuosa del mio papà». (ma.m.)
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