Un museo del rock a Zocca Vasco: «No, questa è casa mia»

Post sui social dopo il rilancio del progetto di alcuni imprenditori tra i quali il mirese Carlotto che prevede la ristrutturazione di un hotel vicino all’abitazione del rocker 



«Onorato per l’idea ma, attenzione, questa è casa mia! Non è un museo», con l’hashtag “Tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare” e il tag al sindaco di Zocca, Gianfranco Tanari. Così parlo Vasco Rossi su Facebook e su Instagram, riprendendo un articolo di Modena Today con la foto di casa sua in apertura e la notizia del progetto, sempre più concreto, di realizzazione di un museo del rock e del pop, a 300 metri dalla sua abitazione, ogni giorno meta di pellegrinaggi.

Un progetto dietro il quale c’è una cordata che, per tre quarti, è veneta. Guidata dall’immobiliarista, già consigliere comunale di Mira, Enrico Carlotto, affiancato da tre imprenditori, due dei quali del Veneziano. Sul tavolo ci sono tra i 4 e i 4,5 milioni di euro, con un investimento triennale.

E il primo passo sarà a giorni, con la firma del preliminare per rilevare l’hotel ristorante Verucchia (tuttora attivo), che sorge a 300 metri dalla casa di Vasco. Dopo il passaggio di proprietà, via con la ristrutturazione. «Speriamo di aprire tra la fine del 2020 e l’inizio del 2021» spiega Carlotto, per poi entrare nel merito dell’attività: «Organizzeremo ogni week-end degli eventi, in collaborazione con due agenzie di Milano e Roma. Nessun appuntamento a dicembre e gennaio, però, perché Zocca è in montagna e da quelle parti nevica molto».

L’albergo, nella sala che fu discoteca, ha una capienza eccezionale: «Può ospitare fino a 800 persone» conferma l'imprenditore di Mira. «Organizzeremo concerti e incontri con alcuni tra i principali nomi della scena rock e pop internazionale. Abbiamo già avviato i primi contatti. Non posso fare nomi, ma diversi artisti hanno risposto con entusiasmo».

Quanto all’hotel vero e proprio, questo prevederà 42 stanze. E poi il famoso museo: «Non dedicato a Vasco Rossi, ma a tutta la musica leggera italiana. Sarà allestito con una serie di memorabilia che, speriamo, gli artisti ospiti dei nostri eventi vorranno lasciarci». Il progetto ha ricevuto l’avallo del sindaco del piccolo Comune, Gianfranco Tanari. Venendo accolto, però, con perplessità dagli abitanti, preoccupati che questa nuova apertura possa alimentare ulteriormente i flussi dei fan nel paesino del Modenese.

Basti pensare che la strada in cui è cresciuto Vasco non conosce un solo centimetro indenne dalle scritte. E il campanello di casa è continuamente suonato dai fan che, a ogni ora del giorno e della notte, sperano di sentire dall’altra parte del citofono la voce di mamma Novella. «Ma Vasco è onorato dell’idea, come ha scritto su Facebook» risponde Carlotto. «Conosco da anni lo staff della Giamaica (l’etichetta discografica con cui lavora Rossi, ndr), ma non dobbiamo chiedere niente a loro, perché questo progetto non ha niente a che vedere con la figura di Vasco». Certo, non fosse che il museo sarà realizzato a 300 metri da casa sua. —



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