Un milione per liberare 2mila loculi dalle transenne
Ci sono voluti cinque mesi di attesa, dopo il nostro servizio del febbraio scorso. Ma alla fine una prima risposta arriva per “liberare” dalle transenne circa duemila loculi del cimitero di Mestre. Cappelle di famiglia, tombe risorgimentali, intere ali che ospitano gli ossari, pezzi di vecchio muro di cinta sono chiuse al pubblico dalle transenne.
Le infiltrazioni mettono a rischio l'incolumità di chi vi passa sotto. E in attesa dei cantieri di sistemazione, ampie parti del camposanto sono chiuse al pubblico da anni con una situazione che peggiora con il tempo e il maltempo. Avevamo “fotografato” il problema, al cimitero di Mestre, a febbraio di quest’anno dopo la denuncia di una donna, Lucia Chiavegato, consigliera cinque stelle a Chirignago-Zelarino che da gennaio ha trasferito i resti del padre, morto 25 anni fa, dal cimitero di Venezia a quello di Mestre. Decisione presa per riunire i resti del padre nella cassetta che ospita i suoi genitori ma quel loculo, ha scoperto poi, è chiuso dalle transenne perché il blocco è inagibile e chiuso, come tanti altri. E quindi quei resti sono chiusi in un container che non si può né visitare e dove non si può lasciare un fiore.
La situazione, ci ha precisato ieri Veritas, non è assolutamente cambiata dallo scorso febbraio. Ora, però, una novità c’è: la giunta Brugnaro ha approvato nella giunta di martedì, su proposta dell’assessore ai Lavori pubblici Francesca Zaccariotto, la delibera che stanzia un milione di euro per i lavori di manutenzione straordinaria dei cimiteri di terraferma, in particolar modo i complessi A, C e D del Reparto 5° di quello di Mestre. Lavori da un milione di euro che prevedono la sistemazione delle coperture in laterizio, la sostituzione delle guaine usurate sulle pensiline di copertura, il risanamento delle strutture in calcestruzzo, la ricostruzione del tamponamento in laterizio di ampie parti del camposanto.
Alla fine ci sarà la ridipintura delle parti murarie, rimuovendo bolle e parti danneggiate dalle infiltrazioni d'acqua piovana e la pulizia delle lapidi di marmo intaccate dall’umidità.
Oltre duemila singoli loculi saranno al centro dei lavori, un numero che fornisce tutto il senso del degrado attuale. «I cimiteri sono luoghi speciali che toccano gli affetti e i sentimenti delle cittadine e dei cittadini e meritano cura ed attenzione», ribadisce la Zaccariotto. «Purtroppo, per troppi anni, sono stati dimenticati al punto che oggi è impedito l'accesso ad oltre duemila singoli loculi. Grazie al nostro intervento, nell'arco di un breve tempo, potremo ridare dignità a questi luoghi sacri». In realtà i lavori non partiranno immediatamente, perché occorre attendere i tempi, notoriamente lunghi, delle gare pubbliche; norme che vincolano anche Veritas. I fondi sono garantiti, a bilancio, dalle alienazioni. «A bilancio sono finanziati da alienazioni», precisa la Zaccariotto, «ma con il Patto per Venezia di Renzi avremo somme da utilizzare subito andando poi a recupero».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia