Un luogo di morte che attrae gli adolescenti

La storia del ponte ferroviario è costellata di attentati e suicidi. La tecnologia ora spinge all’estremo
DINELLO - DINO TOMMASELLA - SAN DONA' DI PIAVE - IL PONTE FERROVIARIO E I LIBERI VARCHI DI ACCESSO ALLE ROTAIE
DINELLO - DINO TOMMASELLA - SAN DONA' DI PIAVE - IL PONTE FERROVIARIO E I LIBERI VARCHI DI ACCESSO ALLE ROTAIE

Il ponte della ferrovia e anche la golena sottostante sono da sempre un luogo inquietante di ritrovo tra i balordi della zona e di conseguenza, per il suo carattere di pericolo e proibito, tra i ragazzini adolescenti.

Un tempo, 30 o 40 anni fa, si davano appuntamento coppie etero e omosessuali per i loro incontri, oppure si raccoglievano riviste pornografiche tra bande di ragazzi scapestrati. Soprattutto i giovani erano attratti da quel groviglio di natura selvaggia, caverne di acacie e piante spontanee che parevano l'ambientazione delle avventure di Tom Sawyer di Mark Twain. Poi sono iniziate le scorribande sui binari, già almeno una trentina d'anni fa.

Passeggiate vicino alle rotaie, incuranti del pericolo di un risucchio al transito dei convogli a tutta velocità. I ragazzini si accontentavano di attraversare di corsa o con un salto. Non c'erano macchine fotografiche in grado di catturare quelle immagini, frutto ormai di ricordi e autoindulgenza: «Eravamo giovani e spericolati», spiega un consigliere comunale andando con il ricordo all’anno della terza media.

Si sono consumati purtroppo anche dei suicidi, l’ultimo nell’autunno del 2015. Un luogo di morte. Ma non basta. Solo qualche anno fa la polizia locale era intervenuta per dei ragazzini che avevano piazzato delle grosse pietre sui binari. Un altro gioco diffuso per provare a far deragliare i treni. Gli agenti erano arrivati in tempo e avevano identificato e sanzionato i colpevoli.

La tecnologia è servita in tempi più recenti a scattare foto in perfetta autonomia, addirittura autofotografarsi con i selfie. Ma non è moda di oggi, perché orma da quattro o cinque anni i ragazzini lo fanno abitualmente al ponte della ferrovia e sfidano la sorte sulle rotaie e accanto ai binari senza curarsi del fatto che un errore come questo può costare la vita. (g.ca.)

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