Un intervento strutturale per la sicurezza del Piave
MUSILE. L’intervento strutturale, per mettere al riparo il Basso Piave dal rischio di una nuova alluvione come quella del ’66, rimane la costruzione delle casse di espansione nel medio corso, alle Grave di Ciano, verso Crocetta del Montello. Un’opera che la Regione sta progettando. Mentre nel Basso Piave l’intervento più importante riguarda la messa in sicurezza delle porte della conca di Intestadura a Musile, per oltre un milione di euro.
La Regione ha scelto proprio Musile per fare il punto sui lavori eseguiti sul Piave. Al convegno, all’istituto Toti, hanno partecipato gli amministratori di molti Comuni. Negli ultimi sette anni per la mitigazione del rischio idraulico nel bacino del Piave sono stati avviati dalla Regione 505 interventi per quasi 110 milioni di euro. Ma l’opera strutturale rimane la realizzazione delle casse di espansione, per cui la Regione ha ricevuto i fondi dal ministero dell’Ambiente per il progetto esecutivo. «Si tratta di un intervento che stiamo progettando, varrà quasi 60 milioni di euro e avrà lo scopo di contenere il picco di piena», ha detto l’assessore regionale all’ambiente Gianpaolo Bottacin, «questa zona si trova nel Piave tra Vidor e Crocetta e potrà contenere 35-38 milioni di metri cubi di acqua. Consentirà di preservare tutta la parte a valle, qualora dovesse arrivare un picco di piena per un evento meteo rilevante. Oltre a questo stiamo investendo parecchio sul Piave, perché servono gli interventi strutturali, come il bacino di laminazione, ma servono anche gli interventi di manutenzione minori. E continueremo a investire».
Nel Basso Piave l’opera più importante riguarderà l’Intestadura, la conca che collega Piave e Piave Vecchia. «Abbiamo un progetto per mettere in sicurezza le porte dell’Intestadura per oltre un milione di euro, con un primo finanziamento che avevo portato a casa quand’ero parlamentare», ha aggiunto il vice governatore Gianluca Forcolin, «attraverso Sistemi Territoriali stiamo chiudendo l’iter e adesso si partirà». Si tratterà poi di proseguire con la manutenzione degli argini e la pulizia delle rive. Sulle polemiche relative al ritardo nel taglio degli alberi, Bottacin ha spiegato: «Lungo il Piave abbiamo criticità rilevanti, penso alla frana di Perarolo. Per cui ci siamo dovuti dare delle priorità, partendo dalle situazioni di maggior rischio, secondo i fondi a disposizione». Bottacin ha ricordato anche la normativa regionale con cui aveva cercato di semplificare le procedure per il taglio degli alberi.
Norma che è stata impugnata dallo Stato. Infine, Valerio Busato (Consorzio Bim) ha annunciato l’avvio entro maggio dei lavori per la costruzione di sei nuovi pontili fluviali.
Giovanni Monforte
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