«Un inquinamento acustico provocato dall’isola pedonale»
Inquinamento acustico in via Eraclea, i dati Arpav confermano il superamento dei limiti previsti per legge. Secondo i residenti è la prova che le loro denunce sulla viabilità deviata a seguito della pedonalizzazione di corso Trentin erano più che giustificate. I limiti sono stati superati nei decibel, ai sensi della legge 447/95, come si legge nella valutazione ufficiale dell’ente, sia nel periodo diurno sia in quello notturno. E, sempre nel documento in loro possesso, è stato precisato che la presenza di un istituto scolastico nelle vicinanze, il centro di formazione professionale don Bosco, non è compatibile per il superamento dei medesimi limiti. Un altro aspetto da tenere in considerazione nella predisposizione del piano di contenimento e abbattimento del rumore.
La questione viabilità è ancora al centro della discussione e molti cittadini invocano una revisione del piano per abbattere lo smog e i rumori in centro. I residenti sono ora in fibrillazione dopo aver letto il documento dell’Arpav di recente pervenuto a seguito della richiesta delle misurazioni.
«Per quanto ci riguarda», spiegano in via Eraclea, «è la conferma che le nostre denunce pubbliche erano fondate e non certo campate in aria. Ci sono persone, soprattutto anziani e bambini, che non riescono a dormire in questa zona di via Eraclea che è diventata una tangenziale vera e propria dopo l’introduzione della pedonalizzazione in corso Trentin. Ora il Comune deve fare qualcosa di concreto perché il cittadino deve essere tutelato. Non è possibile che un automobilista sia multato perché supera il limite di velocità anche per una manciata di chilometri, mentre il Comune non tiene conto del superamento dei decibel previsti per legge nel garantire una vita sana e sicura per i suoi cittadini».
Ora i residenti di via Eraclea, che si sono anche recentemente incontrati in assemblea, chiedono un incontro con il sindaco e la giunta per discuterne, così come quelli di via Jesolo che denunciano una condizione del tutto simile per la deviazione del traffico. In caso contrario potrebbero intraprendere altre strade, come un esposto agli organi competenti dell’Usl 4, piuttosto che un nuovo ricorso al Tar contro le decisioni del Comune in materia di viabilità. Quello presentato dai commercianti, appoggiati alla Confcommercio-Ascom, non è ancora stato discusso dopo alcuni rinvii e i tempi potrebbero essere lunghi perché non era prevista alcuna procedura di urgenza.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © La Nuova Venezia