Un imperativo: valorizzare la città antica con Elisabetta, Emilio, Federica e Silvia

Elisabetta Patrizi, quando è arrivata a Venezia per lavoro, dopo aver vinto un concorso in Regione Veneto, non era convinta di rimanerci. Sangue romano e friulano nelle vene, nata nelle Marche e con...

Elisabetta Patrizi, quando è arrivata a Venezia per lavoro, dopo aver vinto un concorso in Regione Veneto, non era convinta di rimanerci. Sangue romano e friulano nelle vene, nata nelle Marche e con l’Italia conosciuta al seguito del padre militare di carriera, appena arrivata si è sistemata a Rialto. E da qui non si è più mossa. Elisabetta è ora la referente del gruppo Fai Giovani per Venezia. Il suo impegno è un modo per ricambiare la città che l’ha accolta e che la tiene stretta con le sue bellezze, la sua gente e il suo andare lento.

A Rialto è arrivata e da Rialto non si è più mossa. «Sono troppo legata a questa zona, È piena di vita e al sabato, quando sono a casa, mi sembra di essere in un paese con il suo mercato, le sue osterie, la sua vita e dove trovi sempre qualcuno che conosci», racconta Elisabetta. «Quando al mattino passo davanti ai Frari per andare al lavoro, mi stupisco ogni volta. Mi ripeto: ma quanta bellezza. E così per altre mille zone della città. È nella consapevolezza di questo e nella necessità di aiutare Venezia che m’impegno nel Fai. Questo per restituire qualche cosa per tutto quello che uno riceve vivendo in laguna. Una restituzione che deve riguardare anche i suoi abitanti. Dobbiamo impegnarci per contrastare l’aggressione che quotidianamente questa bellezza subisce».

Luogo del cuore

«Come Gruppo Fai giovani» conclude, «quest’anno abbiamo lanciato provocatoriamente la candidatura di Venezia e dei suoi abitanti quale Luogo del cuore. Qualcuno dirà che si tratta di una candidatura scontata, per quanto è bella, ma la nostra provocazione vuole portare ancora di più l’attenzione sullo sgretolamento che la città e la laguna subiscono tutti i giorni». —

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