Un grattacielo del lusso alto cento metri
Un grattacielo-torre alto cento metri - «quanto il campanile di San Marco» - accanto alla Nave de Vero, per farne un centro del lusso, tra negozi, hotel, ristoranti panoramici (di cui uno rotante), svettando da un edificio-basamento che accoglierà negozi di alta gamma. L’area investita dal nuovo mega intervento della Blo Immobiliare è quella a nord del centro commerciale e a firmare il progetto sono gli stessi architetti della Nave de Vero: Silvio Milanese e Paolo Modena, studio a Mestre.
La torre si candida ad essere la più alta del comune, ben oltre i 75 metri di quella dell’InterSpar in via Torino, in attesa dei 115 del progetto mai nato dell’ex Umberto I. Nella relazione che accompagna la procedura di valutazione ambientale presentata in Provincia di Venezia, gli architetti giocano di suggestioni tra storia e arte: incluso un ideale rapporto con il campanile di San Marco, che si scorge da ogni dove in laguna. L’obiettivo è “rimuovere” dall’immaginario il concetto di grattacielo - quale quello per cui si chiede la Via - sempre a rischio polemiche, quando abbinato a Venezia: la torre di Cardin insegna (anche se tre volte più alta).
«Una nuova torre che si relaziona con il “paron de casa” non può che essere un ospite discreto che si ferma sul terminare della laguna», scrivono così i progettisti, «una signora, una grande scultura più che un edificio alto, per portare qualcosa alla città: moda e arte e cultura, un ospite che non può passare inosservata e, anzi, vuole diventare un punto di riferimento, non solo per i necessari aspetti commerciali, ma anche per quanto di implicitamente culturale può essere associato alle produzioni di alto livello». Così il nome dell’operazione immobiliare è VenusVenis, perché - si sostiene nella relazione tutta intessuta di riferimenti a Botticelli, Canova, Dee romane e greche - «il progetto si propone di essere più una grande scultura di Venere, ovviamente nella metafora delle forme arrotondate, piuttosto che un edificio o una torre». Tant’è di grattacielo alto come il campanile di San Marco - quindi 98,6 metri - si tratta, con «un rivestimento in vetro senza profili metallici, una pelle», «interpuntata di api d’oro come nel velo al museo di Aquileia. Interpuntazione che oltretutto salvaguarderà la vita dei volatili».
Sulla carta si parla per l’edificio-basamento della statua- grattacielo di funzioni legate ad alta moda, gioielleria, esposizioni, design, arte culinaria, ovviamente «associato a funzioni commerciali che ne garantirebbero la sopravvivenza», «un po’ outlet, un po’ sfilate di moda, un po’ esposizioni, un po’ eataly, un po’ museo moda, un po’ vetrina». Nella metà superiore dell’edificio «un albergo, un centro wellness con vasca-piscina con vista sulla città e un ristorante panoramico con una sala girevole, con ascensori esterni».
Nuova edificazione su 12 mila metri quadrati per venti piani: i due del basamento e i primi otto della torre saranno il centro commerciale, gli 8 piani intermedi albergo con 120 camere, ristoranti agli ultimi due. Obiettivo dichiarato: ottenere le autorizzazioni entro primavera. Oggi seduta di Via provinciale, poi la parola finale spetterà alla conferenza di servizio regionale.
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