«Un grande orgoglio per la mia Elena»

Il ricordo del padre Paolo: le avevano dato sei mesi di vita, ma il suo coraggio ha vinto

CASELLE. «Provo un orgoglio nell’essere padre che non so descrivere». È commosso oltremodo il ricordo di Paolo Furlan, padre di Elena. Per tutti una mamma coraggio, per i genitori semplicemente una mamma vera. «Elena ha portato a termine la gravidanza con tutti che le dicevano che non c’erano possibilità, che questa bambina non sarebbe nata», commenta l’uomo, «invece il primo miracolo è stato farla nascere, il secondo è avere oggi tra noi una bimba che è sana e vivace. Ci manca il terzo, che era tenere con noi anche mia figlia, ma per me Elena oggi è semplicemente un motivo di orgoglio e un esempio di coraggio».

Parla con la voce spesso rotta dal pianto papà Paolo, mentre la piccola Maria Vittoria, inconsapevole di tutto, gattona per la casa dei nonni in via Gardan. Non fosse per il lutto sarebbe la scena di una casa allegra e disordinata come solo i bambini così piccoli sanno rendere tale. «Non le avevano dato alcuna chance», continua Paolo, «Elena è stata testarda e sebbene abbia perso la guerra, ha vinto molte battaglie prima, tra cui quella per dare la vita mia nipote. Le avevano dato solo sei mesi di vita, non sarebbero bastati per mettere al mondo Maria Vittoria. In ogni centro oncologico era sempre la stessa doccia fredda: Aviano, Brescia, Udine. Ma lei sentiva che ce l’avrebbe fatta, ha detto: “No, non mi voglio curare, ucciderei la bambina, se proprio deve succedere, moriremo insieme”. E invece, così, l’ha messa al mondo, in nove mesi, come tutte le mamme. Provo un orgoglio immenso nell’essere suo padre».

Rimane quella bambina paffutella e terribile che gioca nella casa dei nonni. Gli resta un desiderio: «Come famiglia vogliamo ringraziare tutti gli angeli che hanno assistito Elena in questi mesi, in particolare il personale dell’Oncologia di Mirano, grazie davvero».(f.d.g.)

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