«Un gesto frainteso per curare la pubalgia»

MIRANO. È in programma per il 7 novembre, davanti alla giudice delle indagini preliminari Marta Paccagnella, l’interrogatorio di garanzia di Renato Remonato, il 56enne massaggiatore di Mirano,...
PD 05aprile2002 G.M. PROTESTA DEI MAGISTRATI IN TRIBUNALE. (BORDIN)
PD 05aprile2002 G.M. PROTESTA DEI MAGISTRATI IN TRIBUNALE. (BORDIN)

MIRANO. È in programma per il 7 novembre, davanti alla giudice delle indagini preliminari Marta Paccagnella, l’interrogatorio di garanzia di Renato Remonato, il 56enne massaggiatore di Mirano, arrestato sabato mattina dai carabinieri con l'accusa di violenza sessuale e di detenzione di materiale pedo-pornografico, su ordinanza di custodia cautelare firmata dalla stessa gip, su richiesta del pm Massimo Michelozzi. Nel suo computer, un migliaio tra foto e video con minori ritratti in comportamenti sessuali. Remonato dovrà rispondere all’accusa mossagli direttamente da un giovanissimo atleta, che si era rivolto a lui per un ciclo di massaggi al ginocchio - due anni fa - e che ha raccontato di aver subito palpeggiamenti che con la terapia non avevano nulla a che fare. Alla luce del copioso materiale pedopornografico trovato in possesso dell’uomo - che ha lavorato per molte società sportive del territorio - gli investigatori sono convinti che altre denunce si potrebbero presto aggiungere, tanto che i carabinieri hanno rivolto un pubblico appello a presentarsi in stazione di Mirano.

A luglio, davanti alla stessa giudice si era svolto l’incidente probatorio per raccogliere la testimonianza protetta del minorenne, che aveva confermato senza tentennamenti di essere stato toccato nelle parti intime nel corso di un massaggio. La difesa aveva replicato che il ragazzo soffriva di pubalgia e, nel corso di un ciclo di 10 massaggi, sarebbe stato sfiorato una sola volta: un gesto che sarebbe stato frainteso. Di tutt’altro avviso il pm Michelozzi, che ha ottenuto l’ordinanza di custodia cautelare di Remonato, scoprendo così anche l’archivio personale di file pedo-pornografici dell’uomo, che hanno indotto gli investigatori a ritenere che altri giovanissimi atleti possano essere stati molestati. (r.d.r.)

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