Un Fontego tutto d’oro a Venezia. Primi prodotti in vetrina

Il T Fondaco è quasi pronto a svelarsi: già allestite le boutique ai piani superiori ultimi ritocchi all’area gastronomica al piano terra. Sabato l’apertura al pubblico

VENEZIA. È tutto giocato sull’ “oro” (finto) l’aspetto esterno del nuovo Fontego dei Tedeschi targato Dfs - la società francese che lo ha preso in gestione dal gruppo Benetton -che è ormai vicinissimo all’apertura al pubblico prevista il primo ottobre, ma preceduta, già da domani, da una serie di anticipazioni, tra visita riservata alla stampa, party inaugurale e preapertura.

L’ “oro” è quello dell’ottone brunito - che ricorda tanto l’alluminio anodizzato “vietato” da Comune e Soprintendenza - dei nuovi serramenti ma anche degli arredi esterni del cinquecentesco edificio completamente ristrutturato. Ma anche quello delle finestre-vetrina che sono state aperte lungo tutto il perimetro del fabbricato e in cui sono già in esposizione prodotti di moda come scarpe e borse con una decorazione di dorati “filtri da the” che pendono dall’alto.

All’interno l’allestimento del grande magazzino del lusso curato dallo staff dell’architetto britannico Jamie Fobert è agli ultimi ritocchi. E qui, tenuta sotto volutamente sotto tono, si innesca la polemica con lo Studio Oma e l’archistar Rem Koolhaas autori della ristrutturazione ma «tenuti fuori» dall’allestimento del grande magazzino dai nuovi gestori della Duty Free Shop, che si sono appunto affidati a Fobert. Non a caso presentando pochi giorni fa con Koolhaas il volume Electa sull’intervento lo storico dell’architettura Francesco Dal Co ha detto che il Fontego è stato «finito repentinamente», quando lo spazio è stato passato a Dfs. «Effetto grottesco», lo ha definito Dal Co, «per impianti, illuminazioni e arredi invasivi». Presto tutti giudicheranno - sia il lavoro di Koolhaas, sia quello di Fobert - ma intanto siamo agli ultimi ritocchi per il grande magazzino, che riguardano soprattutto l’area del cibo prevista al piano terra con prodotti di lusso della gastronomia italiana (e in parte veneziana) e che prevederà al centro della corte del Fontego anche un ristorante dedicato alla cucina italiana.

Al primo piano, a cui si accederà dalla” fiammante” scala mobile rossa in legno voluta da Koolhaas, già allestite le boutiques di moda femminile, gioielli e accessori di marchi tra cui, tra gli altri, Bulgari, Damiani, Fendi, Lanvin, Max Mara. Tiffany & Co e Valentino. Al secondo piano già allestito il reparto orologi di lusso con marchi come Cartier, Hublot, Omega e Panerai, insieme a una selezione di marchi di moda e accessori maschili tra cui Brioni, Burberry, Ferragamo, Moncler, Ermenegildo Zegna e molti altri. Al terzo piano, spazio già pronto per le scarpe da e dei prodotti di bellezza, con marchi come Aquazurra, Caovilla, Jimmy Choo e Zanotti per le scarpe e Acqua di Parma, Dior, Estée Lauder, Lancome, Il mercante di Venezia tra gli altri. Sopra al nuovo piano ricavato sotto il lucernario, c’è già l’installazione multimediale di Fabrizio Plessi - sessanta schermi sospesi dal soffitto dell'edificio che riprodurranno mosaici sommersi dall’acqua - artista veneziano con Louis Vuitton (uno dei proprietari di Dfs) ha un rapporto di collaborazione artistica di vecchia data.Non resta adesso che vedere.

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