Un ferito e un annegato a Jesolo, ma è solo una maxi esercitazione
L’operazione, fatta anche per sensibilizzare i turisti, è andata in scena giovedì sera alla spiaggia Nemo
JESOLO. L’elicottero del Suem, il personale del pronto soccorso, i bagnini di salvataggio, la capitaneria di porto. Un lavoro di squadra che si compie in ogni emergenza in spiaggia ma spesso passa inosservato, tuttavia non nel caso della maxi esercitazione che si è svolta di giovedì sera sulla spiaggia Nemo, a Jesolo, al calar del sole con l’arrivo dell’elisoccorso in assetto notturno.
L’esercitazione, descritta in diretta in due lingue per i turisti stranieri che hanno assistito ai soccorsi dalla spiaggia, è iniziata con due ragazzi che si sono tuffati in mare da un pontile. Uno dei due – sempre nell’ambito dell’esercitazione – si è lesionato la spina dorsale dopo aver picchiato la testa sul fondale, l’amico, nel tentativo di aiutarlo, rischiava di annegare. Una situazione ricostruita ma più che verosimile, già avvenuta in questo litorale, che è stata scelta appositamente per sensibilizzare i turisti.
Lanciato l’allarme, il primo intervento è stato quello dei bagnini di salvataggio, poi sono accorsi sul posto due equipaggi del 118 e, valutate le condizioni fisiche dei due feriti, è stato richiesto l’intervento dell’elisoccorso che ha entusiasmato il pubblico.
“E’ stata la dimostrazione della grande organizzazione e preparazione del personale della sanità pubblica e non solo”, ha detto il direttore generale dell’Ulss 4, Mauro Filippi, “Si è inoltre visto dal vivo come sia di fondamentale importanza il lavoro di squadra nel garantire con efficacia il pronto intervento in situazioni critiche, e ciò significa salvare vite umane. Un plauso a tutto il personale coinvolto nella esercitazione in spiaggia e poi anche in piazza Carducci dove si sono svolte lezioni pratiche salvavita e sono stati effettuati screening gratuiti. Queste serate verranno replicate anche in altre località balneari”.
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