Un disastro, danni per 2 milioni di euro

CAORLE. Il giorno dopo la maggior parte delle persone evacuate dal Pra’ delle Torri e dagli appartamenti di Duna Fiorita, nella frazione di Duna Verde, è potuta rientrare nelle abitazioni di proprietà o prese in affitto. Ma il giorno dopo il rogo che ha distrutto un ettaro di pineta all’interno del villaggio è ancora più amaro per Pra’ delle Torri, perché si deve fare fronte alla conta dei danni. I bungalow andati distrutti, 43, costano, in media, 40-50 mila euro l’uno, quindi il calcolo diventa milionario, forse superiore ai due milioni inizialmente ipotizzati. A questo calcolo vanno aggiunti i danni morali e materiali subiti dai turisti, in particolar modo coloro che hanno perso gran parte degli effetti personali.
La sorte è condivisa dalla persona denunciata per il reato di strage colposa. Si tratta dell’imprenditore edile di nazionalità danese Mohmood Raafati, 54 anni, originario dell’Iran. Se l’è vista brutta e ha rischiato di morire con i suoi familiari e due amici. Secondo una ricostruzione più precisa sono stati quattro ragazzi di ritorno da una serata in discoteca a scoprire l’incendio e a dare l’allarme all’interno del villaggio. Avevano notato che il bungalow stava prendendo fuoco. Accanto c’erano il tavolo in plastica, appoggiato all’esterno, sul quale o Raafati o qualcuno che alloggiava nel bungalow aveva appoggiato lo zampirone per tenere lontane le zanzare e renderle innocue. Raafati stava dormendo con la moglie, la figlia, un’amica e la figlia dell’amica.
I carabinieri della stazione di Caorle sono stati i primi a raggiungere il posto e, assieme ai dipendenti del Pra’ delle Torri, hanno messo in salvo almeno un migliaio di persone. Nelle fasi concitate dei soccorsi, poi, i militari dell’Arma, guidati sul posto dal comandante Francesco Lambiase, hanno predisposto un fondamentale servizio antisciacallaggio. Il rischio, concreto, era che qualcuno durante la calamità entrasse nei bungalow evacuati, per rubare. Fortunatamente è andato tutto bene. Il rogo è stato spento in poche ore e non si è allargato, risparmiando gran parte della pineta di Pra’ delle Torri e di Duna Verde. In più, ed è una stima definitiva, nessuna persona è rimasta ferita e nessuna intossicata.
Tutto è filato liscio, le coincidenze sono state fortunate. Il Pra’ delle Torri è molto legato alla provincia di Treviso. In passato fu di proprietà dell’imprenditore Ettore Setten, mentre oggi fa parte della galassia della famiglia Berto, cioè dei proprietari di Villa Revedin di Gorgo al Monticano. Loro risiedono invece a Chiarano. Ora molti turisti chiederanno certamente una tutela, per ottenere un risarcimento: per i beni materiali immobili persi (non risultano beni mobili distrutti) e per il danno morale subito dalla vacanza rovinata.
Di sicuro, grazie al certosino lavoro dei carabinieri, l’autore della sbadataggine che ha generato l’incendio è stato individuato. Ora la parola spetta alla magistratura: in svariati sedi del vecchio continente. Al lavoro anche decine di istituti assicurativi.
Rosario Padovano
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