Un comitato in difesa del museo della Bonifica

San Donà. L’ex direttore Dino Casagrande contro il trasferimento della sede «Il progetto del Comune è sbagliato, va rilanciato invece un polo culturale»
COLUCCI - DINO TOMMASELLA - SAN DONA' DI P. - MUSEO DELLA BONIFICA
COLUCCI - DINO TOMMASELLA - SAN DONA' DI P. - MUSEO DELLA BONIFICA

Contro il trasferimento del museo della Bonifica nasce un comitato. Ieri mattina alla libreria Moderna, Dino Casagrande, ex direttore del museo ed ex vicesegretario del Comune di San Donà, scrittore e appassionato di storia e cultura del territorio, ha lanciato questo nuovo soggetto che vuole contrastare il progetto di trasferimento dell’attuale museo davanti al cimitero nella sede, da ristrutturare, del Monumento ai Caduti in viale della Libertà. Il Comune ha espresso il proposito, divenuto di fatto un progetto, di trasferimento del museo in centro, con alcune sezioni che potrebbero essere ospitate nel Consorzio di bonifica in piazza Indipendenza. Un consolidamento della struttura museale più importante della città in pieno centro e non più nell’immediata periferia cittadina.

Ma Casagrande, che ha ricevuto l’adesione di esponenti della politica quali il segretario della Lega Alberto Schibuola e il consigliere di opposizione Anna Maria Babbo e anche di Paolo Madeisky, del Movimento Il Ponte, è determinato: il museo non deve essere spostato. Così il comitato, ben documentato e agguerrito, si prepara alla battaglia con l’amministrazione comunale. E promuove al contempo una sua idea del centro, intervenendo su questioni che esulano dalla questione del museo e affrontano anche altri temi del dibattito politico, quali il futuro di piazza Indipendenza, dell’isola pedonale, il teatro e più in generale la città e il suo centro nei cento anni dalla Grande Guerra, che dovrebbero diventare motivo di grandi celebrazioni ed eventi. Politica, dunque, nel senso nobile del termine, ma non partiti, visto che il comitato è aperto a tutti.

«Non riteniamo», ha detto Casagrande, «che spostare il museo sia la scelta giusta, oltretutto molto costosa vista la necessità di ristrutturare il Monumento ai Caduti. Il museo dovrebbe stare dove si trova, essere valorizzato in una città che nel 1922 è stata capitale della bonifica. Anche il Consorzio di bonifica in piazza Indipendenza potrebbe diventare un riferimento a livello veneto, portando qui gli uffici di Portogruaro. Siamo un gruppo di cittadini che si esprime con forza in modo contrario al progetto del Comune. Abbiamo formato un comitato formalmente riconosciuto che si pone come interlocutore delle pubbliche autorità con l’intento di salvare il Museo della bonifica nella sede attuale».

Casagrande ha ricordato la figura del professor Asaad Khaled, decapitato dall’Is a Palmira in Siria dopo aver difeso i reperti del museo dai terroristi.

Giovanni Cagnassi

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