Un "cervello" veneziano: «Due start up e la Ferrari che sognavo»

L’astrofisico Fabrizio Tamburini racconta il suo anno di successi dopo il riconoscimento del 2013 e il premio di “Veneziano dell’anno”

VENEZIA. «L’associazione Settemari aiuta a realizzare i sogni e il riconoscimento di “Veneziano dell’anno” porta bene: da quando l’ho ricevuto, l’anno scorso, ho lanciato una start up che sta sviluppando la mia scoperta sui “vortici di luce”, in collaborazione con una grande azienda di telecomunicazioni mondiale; ho lanciato un’altra start up sul brevetto di un metodo molto semplice ed economico per estrarre i metalli pesanti dall’acqua, nata da un’idea per depurare le acque della laguna; e sono riuscito finalmente a comprarmi la Ferrari 380 Gts, quella di Magnum P.I. che sognavo fin da ragazzo. Grazie, portate bene».

Così, l’astrofisico veneziano Fabrizio Tamburini - Veneziano dell’anno 2012 - ha ringraziato l’Associazione Settemari e passato idealmente le consegne a Ernesto Tito Canal. «Lo considero con affetto uno zio», ha proseguito Tamburini, «la mia era una famiglia di orefici da generazioni e mio padre e mio zio avevano collaborato con lui. Mi dicevano sempre “domanda a Tito, sa tutto”, l’uomo con il cappello come lo chiamavamo noi».

Due anni dopo l’esperimento in piazza San Marco che ha rilanciato a livello mediatico la sua scoperta sulla vorticità delle onde elettromagnetiche - i “fusilli” di luce capaci di trasportare una quantità “n” volte superiore di segnali rispetto a quelle utilizzate da cellulari e tv oggi - un anno dopo aver ricevuto il premio dell’Associazione Settemari, Fabrizio Tamburini non è più il geniale precario dell’università di Padova, con 1300 euro di stipendio e contratti annuali, con la prospettiva di andare all’estero. Ora lavora tra Padova e Milano.

«Con Twist Off stiamo sviluppando la scoperta sui “vortici”, in collaborazione con Siamic, quarta azienda al mondo nel campo delle telecomunicazioni», racconta Tamburini, un passato da collaudatore Ferrari, «e con Sms abbiamo brevettato quest’idea nata dalla determinazione di depurare le acque della laguna a basso costo. Un anno esaltante, coronato dal sogno di poter avere la Ferrari che avevo sempre sognato: ce ne sono 160 al mondo».

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