Un cane fugge dai botti e fa trenta chilometri

Da San Stino a Zenson del Piave, la corsa nella notte di San Silvestro di Buck. Il pastore tedesco ha raggiunto il giardino della sua vecchia abitazione
Buck, il pastore tedesco tornato a casa
Buck, il pastore tedesco tornato a casa

SAN STINO. L'istinto lo aveva guidato là dove era vissuto a lungo, arrivando a 500 metri in linea d’aria dal suo ex giardino dopo un viaggio di una trentina di chilometri, da San Stino a Zenson di Piave, nella notte di San Silvestro.

Buck, un pastore tedesco adulto, era fuggito l'ultimo dell'anno dalla casa nel Veneziano dove ora vive con i padroni. Terrorizzato con ogni probabilità dai petardi, esplosi nonostante richiami ed appelli arrivati da più parti anche per contenere il disagio da parte degli animali, il cane aveva abbandonato il suo giardino iniziando a vagare.

I padroni speravano di trovarlo nelle vicinanze, ma così non è stato. E mentre le ore passavano, l'angoscia dei proprietari cresceva a dismisura e di pari passo il timore che la sparizione si potesse concludere nel peggiore dei modi. Ma nessuno aveva fatto i conti con l'istinto canino e con quella forza insita negli animali. Deve aver camminato molto, Buck, e passata la paura per i botti deve aver cercato la strada di casa.

Non quella di San Stino, dove si è trasferito a vivere da qualche tempo, ma quella di Zenson, dov'era cresciuto e che quindi conosceva molto bene. Le due località distano una trentina di chilometri andando per strada, ma certamente il pastore tedesco ha percorso ben più chilometri camminando nei campi, come testimoniavano le zampe sporche di fango.

A trovare Buck la mattina del primo dell'anno, le famiglie Rosolin e Barbieri di Zenson che assieme al vicesindaco Daniele Dalla Nese si sono mobilitate dinnanzi a quel cane che camminava lungo la provinciale 60, apparentemente disorientato ed evidentemente stanco. Ancora poca strada e sarebbe arrivato nella sua ex casa, guidato fin lì da chissà quale sesto senso.

Ma dinnanzi ai richiami e agli inviti alle coccole, Buck si è lasciato catturare, ha mangiato e bevuto grazie al buon cuore degli zensonesi.

Nel frattempo è stato allertato il canile sanitario dell'Usl 9 di Treviso: il microchip letto dell'addetto arrivato a Zenson per prendere in custodia l'animale ha rivelato l'identità del pastore tedesco e soprattutto il nominativo del proprietario, oltre che le sue origini paesane. È bastata una telefonata al padrone perché il dramma della perdita del proprio amico a quattrozampe si trasformasse nella chiamata più attesa e nel lieto fine: Buck il camminatore, sano e salvo, è stato riconsegnato alla sua famiglia che ha così iniziato il 2016 nel più bello dei modi.

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