Un buco sulla passerella ciclopedonale

San Donà. Transennata l’area sul ponte della Vittoria. Saccilotto: «Urgente la verifica della statica»
COLUCCI - DINO TOMMASELLA - SAN DONA' DI P . - LASTRA ROTTA SULLA PISTA CICLABILE SUL PONTE SUL PIAVE
COLUCCI - DINO TOMMASELLA - SAN DONA' DI P . - LASTRA ROTTA SULLA PISTA CICLABILE SUL PONTE SUL PIAVE

Passerella ciclopedonale pericolante, nuovo allarme sul ponte della Vittoria. Un buco sulla copertura per il transito di pedoni e cicli ha nuovamente alzato la tensione sull'infrastruttura viaria più importante del Basso Piave, massimo punto di congiunzione tra San Donà e Musile, visto che il nuovo ponte dei Granatieri continua a essere poco utilizzato dal grande traffico. Il foro che si è aperto sulla passerella ciclopedonale è stato subito transennato, ma chi percorre quotidianamente il ponte tra San Donà e Musile non lo accetta di buon grado e chiede spiegazioni. Il ponte della Vittoria, opera secolare, abbattuto e poi ricostruito tra il 1921 e il 1922, fu inaugurato il 12 novembre 1922 addirittura da Emanuele Filiberto di Savoia-Aosta. Fu dunque danneggiato dai bombardamenti della seconda guerra, solo nel 2000 fu oggetto di un restauro curato da Ettore Sottsass, ma solo dal punto di vista estetico e della cromatura.

Ormai è risaputo che l'infrastruttura viaria non regge più l’incredibile mole di traffico. La nuova rottura riporta in primo piano il dibattito anche sulla sicurezza statica del ponte. Da Musile, il consigliere comunale di opposizione Ivan Saccilotto, ex vicesindaco, solleva il dibattito pubblicamente dopo che già anni fa aveva evidenziato la necessità di un ponte nuovo o per lo meno ristrutturato, lanciando la proposta di un raddoppio di corsie. «La rottura della passerella», commenta Saccilotto, «può sembrare una banalità, ma non lo è affatto. Il ponte sta cadendo a pezzi. La ringhiera di protezione per i pedoni intanto è troppo bassa e pericolosa, e tutti lo sanno. La passerella è instabile e adesso manifesta queste rotture. Se fosse effettuato uno studio accurato a livello statico cosa scopriremmo? Allora», aggiunge, «visto che il terzo ponte è stato messo da parte, tra Fossalta e San Donà, puntiamo a impiegare i soldi che erano stati stanziati dagli oneri di urbanizzazione degli imprenditori e mai sfruttati. Abbiamo due sindaci, di San Donà e di Musile, coinvolti, abbiamo un vicegovernatore del Veneto, ex sindaco di Musile, Gianluca Forcolin, che deve avere un peso politico in questi ambiti. San Donà e Musile sono collegate ancora da un ponte storico che sembra uscire da un'oleografia della Grande Guerra. Non è più adeguato», conclude, «mentre anche il nuovo ponte dei Granatieri non ha assorbito come negli intenti la mole del grande traffico che ancora grava su quello della Vittoria».

Giovanni Cagnassi

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