Un buco di 150 mila euro dalla tassa di soggiorno

Chioggia. L’allarme in commissione Bilancio: non tornano i conti del tributo imposto ad albergatori e affittacamere, di fronte al record di presenze turistiche

CHIOGGIA. Mistero sulla tassa di soggiorno. La stagione estiva è andata bene, lo confermano tutte le sigle turistiche, ma nelle casse del Comune sono arrivati più o meno gli stessi soldi dell’anno scorso, con un’estate disastrata dal meteo inclemente. Rispetto alle previsioni (650.000 euro), mancano all’appello ancora 150.000 euro che mettono a rischio tutte le spese preventivate, compresi i 60.000 euro per l’avvio dell’Organizzazione di gestione della destinazione (Ogd). Le cifre sono emerse, nello stupore di tutti i presenti, lunedì durante una seduta della terza commissione (bilancio).

Nelle ultime settimane tutti si sono sbizzarriti a commentare positivamente i dati, ancora ufficiosi, della stagione turistica e quindi nessuno si attendeva di scoprire che non ci fosse un corrispettivo nelle entrate della tassa di soggiorno. Tanto più che da quest’anno, con la nuova legge regionale sul turismo, sono obbligati alla trasmissione dei dati anche gli affittacamere. L’anno scorso con la tassa sono stati incamerati poco più di 500.000 euro. Nel bilancio di previsione la giunta per il 2015 aveva ipotizzato 650.000 euro, cifra comunque prudente dato che difficilmente si poteva ripetere un’estate sfortunata come quella dello scorso anno. Invece al momento la cifra, fino al 31 agosto, è la stessa dello scorso anno con appena 10.000 euro in più che arrivano dagli affittacamere.

«Chiaro che qualcosa non torna», rileva il capogruppo del Pd, Mauro Bisto, «non voglio puntare il dito contro nessuno, ma se la stagione è andata bene le presenze, e quindi la tassa di soggiorno, lo devono confermare. Dove sono finite queste presenze? L’amministrazione comunale, che appare stupita quanto noi, deve attuare delle verifiche e fare qualche riflessione. Il turismo ha bisogno di attenzioni maggiori di quelle che sono state riservate finora. Siamo tra le pochissime località a non avere ancora l’Ogd. Il 3 ottobre chiuderanno gli uffici Iat e noi rimarremo scoperti. Anzi, dato che il 10% della tassa di soggiorno era destinato all’Ogd, non abbiamo nemmeno più certezza di queste risorse».

Nessuno vuol parlare di presenze sfuggite alle registrazioni fiscali, ma è chiaro che tra le ipotesi c’è anche questa.

«La situazione è anomala», conferma l’assessore al Bilancio, Marco Dughiero, «stiamo verificando i dati, chiederemo anche al commissariato di visionare le registrazioni. Qualcosa non torna e il problema non è di poco conto perché i fondi della tassa di soggiorno sono già vincolati a spese in programma o già fatte durante l’anno. Speriamo che si scopra l’inghippo».

Elisabetta Boscolo Anzoletti

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