Un bosco all'isola di San Giorgio per gli ospiti di Pinault

Le feste per la Biennale. Mercoledì sera mille invitati nell'isola mentre per sabato sera al ricevimento di Dior è attesa anche Madonna

VENEZIA. Un occhio al meteo e l’altro alle scarpe, che rischiano di passare dal tacco dodici alle galoches, esattamente come le pashmine sono state ributtate nell’armadio a beneficio delle stole. Tempi incerti, nel cielo biennalesco, con grande soddisfazione (almeno) dell’Uomo che misura le nuvole di Jan Fabre, ieri sera più impegnato che mai. Ieri sera c’era il gala di François Pinault e della moglie Yvonne in onore della mostra di Luc Tuymans, a Palazzo Grassi.

Cena per mille invitati all’isola di San Giorgio, il cui sagrato è stato trasformato in un bosco di alberi, così come due anni fa si era vestito di aranceti. Il mondo dell’arte, dei musei, delle gallerie, dei mecenati, dei collezionisti, del glamour fatto di bei vestiti, ma anche di belle parole, di sguardi nel futuro, si è ricomposto intorno al buffet chilometrico di Celeste (ostriche bretoni, formaggi francesi, champagne), riconoscendosi. In ordine sparso, a tratti sotto l’ombrello e tra i 45 cipressi, sono arrivati Sienna Miller, Alain Elkann, Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, Charlotte Casiraghi, Hans Ulrich Obrist che è tra i curatori più influenti al mondo. Ad accogliere tutti, prima un coro gospel nel chiostro, poi la musica dei Gipsy King interpretata da un’orchestra di 35 elementi.

Le vernici, i cocktail, i lunch, i breakfast per recuperare anche le ore del mattino, i dinner placé, in piedi, in bilico con il piatto in mano, si moltiplicano e si sovrappongono. Nei palazzi, in terrazza, in riva al Canal Grande, sugli yacht in tripla fila a Punta della Dogana, ai tavoli dell’Harry’s bar dove il quaderno delle prenotazioni è arrivato all’ultima pagina. Ovunque c’è qualcosa da fare, persone da incontrare, magari qualcuno a cui chiedere: ma, sabato, tu ci vai? “The Tiepolo Ball”, sabato a Palazzo Labia, è l’evento da un milione di euro che i cultori hanno in agenda da mesi. Trecento gli invitati di Venetian Heritage, solo una cinquanta quelli di Dior, main sponsor della festa che rievocherà il Ballo Orientale offerto da Don Carlos de Beistegui il 3 settembre 1951, per il quale Christian Dior disegnò i costumi.

Da mesi, spilli in bocca, le sarte di Maria Grazia Chiuri stanno cucendo gli abiti ispirati a Tiepolo, come recita il non facilissimo dress code. Tilda Swinton, l’archistar Peter Marino, il principe Amyn Aga Kahn, Jude Law, il direttore del comitato di salvaguardia Toto Bergamo Rossi, la principessa Firyal di Giordania. Nella lista degli ospiti della maison, figurerebbero Madonna e Maluma. Pochissime le veneziane ammesse a palazzo, che si sono rivolte alle mani di Giuliana Longo: piume scuoiate ricoperte d’oro e cascate di foglie per sembrare scappate da un affresco del salone da ballo.

Le decorazioni sono in viaggio da Parigi mentre gli operai stanno montando i tavoli che rispettano le dimensioni delle sale, con quaranta-cinquanta posti per tavolo, dai mille ai 4 mila euro per ciascuna sedia. Catering dei fratelli Alajmo e asta con opere di Anish Kapoor e Georg Baselitz dai 100 mila euro in sù. Tra Pinault e Dior, Miuccia Prada apre oggi Ca’ Corner della Regina ai suoi 500 ospiti: è il party per la mostra dedicata a Jannis Kounellis. Dall’altra parte del Canal Grande, raggiungibile solo in barca, con traghetto dedicato, sempre oggi, il cocktail per il Padiglione Venezia a Ca’ da Mosto, il più antico palazzo in pietra della città, attualmente in restauro, starring Kasia Smutniak che nel video di Ozpeteck raffigura Venezia.

 

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