Un biglietto di scuse, poi si uccide
ORIAGO. S’impicca nel garage di casa e lascia un messaggio alla famiglia: «Scusatemi per il gesto compiuto», a scoprirlo è la figlia venticinquenne. È morto così domenica scorsa un 54enne dipendente della Metro di Marghera. L’uomo risiedeva da sempre a Oriago.
La morte dell’uomo ha scosso tutti sia in paese e soprattutto sul luogo di lavoro, la Metro di Marghera. Il 54enne era caporeparto e ci lavorava da 35 anni.
Roberto Capellieri, rappresentante della Filcams-Cgil, lo aveva seguito, recentemente dal punto di vista sindacale.
«Era una persona stimatissima, un vero e proprio esempio per tutti nel suo settore, per i colleghi e per l’azienda» racconta Capellieri «Con il tempo aveva ottenuto importanti gratificazioni professionali. Recentemente, però, lo aveva scosso una riorganizzazione aziendale in cui il suo ruolo di fatto veniva modificato. Mi ha contattato giovedì scorso. Ho cercato di tranquillizzarlo, ma tale questione lo preoccupava fortemente. Viveva forse questa sua modifica delle mansioni aziendali come una sorta di punizione. Cosa che così non era, perché la multinazionale ovviamente non aveva deciso con criteri volutamente punitivi, ma di semplice riorganizzazione, visto poi che il suo posto di lavoro non era mai stato messo in discussione. Mi aveva chiesto di poter essere messo in cassaintegrazione».
Chissà cosa è passato nella mente dell’uomo negli ultimi giorni. Chissà se la prospettata nuova mansione può averlo preoccupato o abbattutto al punto da spingerlo a togliersi la vita. Non si saprà mai. Per Capellieri «questo gesto estremo non si spiega in alcun modo». Nessun collegamento può essere fatto, quindi, tra le due situazioni.
Comprensibilmente sconvolte anche la moglie e la figlia. La notizia della sua morte ieri ha fatto il giro della frazione di Mira in poco tempo, dove era conosciuto per la sua dedizione al lavoro e alla famiglia. «Era una persona molto gentile e cordiale», spiegano i vicini di casa, «non ci ha mai fatto trapelare di aver problemi nè con la famiglia nè sul lavoro». L’uomo lascia la moglie, la figlia, la sorella, i cognati, le cognate, la suocera, i nipoti, gli amici e i parenti tutti.
Ieri mattina la magistratura ha dato il via libera ai funerali, che saranno celebrati venerdì alle 10,30 nella chiesa parrocchiale San Pietro in Bosco di Oriago. Dopo l’estremo saluto sarà sepolto nel cimitero di Oriago. (a.ab.)
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