«Un bando per il commercio ambulante»

Chioggia. Interrogazione di Mauro Boscolo Bisto (Pd) per il rilancio dell’area del canal Vena
01/02/06 Accordi PROVINCIA DI VENEZIA - CITTA' DI BETLEMME. Nella foto: il presidente del consiglio provinciale Boscolo Bisto Foto per Iannuzzi. 01/02/06 Gemellaggio Provincia di Venezia - Città di Betlemme per aiuti sanitari alla città di Betlemme. Per: IANNUZZI
01/02/06 Accordi PROVINCIA DI VENEZIA - CITTA' DI BETLEMME. Nella foto: il presidente del consiglio provinciale Boscolo Bisto Foto per Iannuzzi. 01/02/06 Gemellaggio Provincia di Venezia - Città di Betlemme per aiuti sanitari alla città di Betlemme. Per: IANNUZZI

CHIOGGIA. Prima il baby Mose, poi il rifacimento dei posti barca. In futuro anche una passerella (sulla cui compatibilità paesaggistica qualcuno ha già avanzato dei dubbi) e, magari, anche delle piattaforme galleggianti. Sono anni che canal Vena è interessato da lavori di tutti i tipi: sicuramente utili alla città, nel suo complesso, ma che hanno penalizzato la riva di questo canale, un tempo fiorente di attività commerciali fisse e ambulanti. È da questa premessa che Mauro Boscolo Bisto, capogruppo consiliare del Pd, parte per chiedere un ulteriore intervento, ma stavolta di tipo amministrativo, per questa zona della città. Chiede, infatti, tramite un'interrogazione formale, che il Comune indica al più presto i bandi per coprire, per quanto riguarda il commercio ambulante, i posti rimasti vuoti.

«Tutti possono vedere» dice Bisto «come si sia ridotta una delle zone più caratteristiche della città. Il mercato che si svolgeva sulle sue rive attirava, fino a qualche anno fa, clienti e visitatori e dava linfa anche alle attività commerciali in sede fissa e ai pubblici esercizi. Oggi, dopo anni di cantieri che l'hanno bloccata, riva Vena presenta molti negozi vuoti e una diminuzione drastica degli ambulanti. Eppure c'è chi vorrebbe prender il posto di quelli che se ne sono andati, ma non può perché le licenze non sono disponibili. E non lo sono perché il Comune non ha segnalato alla Regione il mancato utilizzo del posteggio da parte dei titolari. Questo accertamento, che si dovrebbe fare una volta ogni quattro mesi, non viene svolto da un tempo molto più lungo e comporta l'impossibilità di indire i bandi semestrali per l'assegnazione dei posti, una decina, rimasti vuoti». (d.deg.)

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