Un anno per operarsi di cataratta

La denuncia di Ennio Mazzon mentre imperversa la polemica sull’ospedale unico

Un anno per l'operazione alla cataratta. Questi i tempi di attesa che ieri sono stati segnalati dall'ex consigliere comunale ed ex presidente Avis, Ennio Mazzon. Proprio lui, mentre si trovava a prenotare in ospedale l'intervento, ha saputo i tempi necessari. Mazzon ha denunciato l'ennesimo disagio: «È gravissimo che per un simile delicato intervento agli occhi si debba attendere tanto. Da anni mi batto contro i problemi del nostro ospedale, e proprio io mi trovo a sperimentare i suoi deficit molto seri di persona. Non si può attendere così tanto, con il rischio di gravi problemi alla vista».

La denuncia pubblica arriva in piena bufera sull'ospedale unico. Moreno Teso difende il direttore generale Bramezza dopo gli attacchi del Pd regionale e le critiche del sindaco di Portogruaro, Antonio Bertoncello. «Il piano socio sanitario», analizza Teso, «parla di un ospedale di rete ogni 200 mila abitanti. La programmazione, dunque, ci parla di un ospedale unico e credo che il Pd, con i suoi consiglieri regionali, dovrebbe conoscere la materia e le leggi. Il direttore generale, Carlo Bramezza, non è un mero esecutore, ma può proporre in termini di razionalizzazione delle strutture sanitarie. Quanto a Bertoncello, assume posizioni da Medio Evo, basta vedere come ha ridotto Portogruaro. I sindaci dovrebbero dare fiducia a Bramezza», conclude, «visto che si prende tutte le responsabilità in questa sfida per la crescita della sanità sul territorio».

Anche il vice sindaco di San Donà, Oliviero Leo, si è schierato con Bramezza fin dall'inizio: «L'ospedale unico è la sola via percorribile, i sindaci si erano dati un termine per proporre unitariamente una sede condivisa, ma questo non è stato fatto perdendo solo del tempo prezioso con il rischio che la Regione destini le risorse altrove». Sostegno a Bramezza, anche dal sindaco di Musile, Gianluca Forcolin. Ma altri esponenti politici di Musile, come Ivan Saccilotto, ex vice sindaco, ora consigliere di opposizione del Pdl, ha sempre preferito parlare di "ospedale diffuso", diviso tra le varie sedi con una vera razionalizzazione e senza doppioni tra i reparti. «Sulla partita dell'ospedale unico del Veneto orientale non è ammissibile che vi siano prime donne. I protagonisti devono essere i primi cittadini del territorio, non Bramezza che sta oltrepassando ogni confine legato al suo ruolo, creando un clima di polemiche che non è utile per nessuno» A dirlo i parlamentari del Pd, Andrea Martella e Sara Moretto.

Giovanni Cagnassi

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