Un altro hotel in Piazzale Roma, il progetto del russo Korablin
Non solo lo stadio, il presidente del Venezia Calcio Yuri Korablin ha un progetto per costruire in piazzale Roma un nuovo albergo, sessanta stanze e un piano interrato per ospitare le auto dei clienti. L’imprenditore russo ha già preso contatti con i soci di “Garage Venezia”, la società che gestisce il parcheggio a lato della cittadella della Giustizia e che nei piani del Comune avrebbe dovuto trasformarsi in foresteria e parcheggio per avvocati e giudici. Proprio là dovrebbe sorgere il nuovo hotel, amministrazione comunale e soprintendenza permettendo.
L’area era di proprietà comunale ed è finita da tempo nell’operazione immobiliare avviata da Ca’Farsetti per rafforzare il bilancio comunale grazie all’intervento del fondo immobiliare un tempo gestito da Est Capital. La prima mossa della società al vertice della quale allora c’era Gianfranco Mossetto era stata di dare lo sfratto a chi da oltre 30 anni gestisce il parcheggio, per buona parte utilizzato da veneziani. Ma i titolari di “Garage Venezia” non hanno voluto mollare e con l’avvocato Andrea Niero, oltre ad opporsi allo sfratto, hanno contrattaccato, sostenendo che il Comune prima di vendere ad altri avrebbe dovuto rivolgersi a loro, sulla base del diritto di prelazione. La causa si trascina da due anni ed è passata da un magistrato ad un altro, adesso il fascicolo è sul tavolo del giudice del Tribunale civile lagunare Luca Boccuni, e la prossima udienza è in vista, ma potrebbe non essere quella definitiva. Nella disputa, anche per accorciare i tempi della giustizia italiana, si è inserito il presidente del Venezia Calcio, che si sarebbe direttamente rivolto ai soci del “Garage Venezia” cercando di avviare una trattativa in modo da «convincerli» a lasciare senza attendere le decisioni della magistratura.
Avrebbe spiegato che lui il progetto lo ha già in mano e avrebbe anche fatto capire che a Ca’Farsetti c’è chi lo appoggia e le sue conoscenze in Comune sono necessarie perché potrebbe essere necessaria una variante del piano urbanistico. L’altro ostacolo che potrebbe sovrapporsi è la Soprintendenza, che comunque per il raddoppio dell’albergo di fronte, l’Hotel Santa Chiara, non ha mosso un dito. La speranza è, dunque, che si comporti allo stesso modo anche in questo caso. La prima difficoltà da rimuovere, quindi, rimangono coloro che gestiscono attualmente il garage e che non sembrano intenzionati a muoversi a meno che le cifre che Yuri Korablin è disposto a sborsare si avvicinino a quelle per ora solo accennate di chi dovrebbe accettare. Cifre che potrebbero aumentare nel caso la sentenza del giudice Boccuni dia ragione a quelli del “Garage Venezia”, che così vedrebbero confermato il loro diritto alla prelazione.
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