Un altro cane avvelenato, le vittime sono già 14

Il nuovo caso a Zianigo: würstel farciti di topicida, l’animale salvato a Padova. Bocconi di stricnina a Spinea in zona Pam. L’Asl 13: pericolo per i bambini

MIRANO. Allarme bocconi avvelenati, sono già 14 i cani morti nel giro di poche settimane e adesso la strage silenziosa non riguarda più solamente Spinea. La piaga si allarga anche a Mirano, dove nei giorni scorsi sono stati strappati dalla bocca di un cane, che li aveva appena addentati, alcuni würstel farciti di topicida. Le indagini proseguono a ritmo serrato, coinvolte forze dell’ordine, Comuni e Asl 13, per cercare di bonificare le aree segnalate.

A Spinea sono almeno 14 i cani deceduti in un mese: una carneficina. Tutti hanno mangiato bocconcini alla stricnina o altri veleni trovati tra l’erba, nell’area cani tra via Baseggio e vie De Curtis, in zona Pam. Colpiti anche cani di grossa taglia, intossicati da sostanze micidiali che non lasciano scampo nemmeno alle razze più forti. Un segnale preoccupante: bocconi avvelenati disseminati ovunque, forse anche a ripetizione, nonostante gli allarmi lanciati qualche settimana fa. I proprietari parlano di killer senza scrupoli sempre in agguato, che sembrano agire secondo un piano preordinato, ma soprattutto l’allarme riguarda ora anche chi porta a giocare i bambini: attenti a cosa raccolgono e alle mani messe in bocca.

Preoccupazioni che ora coinvolgono anche Mirano: giorni fa un meticcio ha scovato tra l’erba, nella zona del tiro al piattello a Zianigo, quattro würstel di carne. Erano lungo la riva del fosso, dove Oliver, questo il suo nome, è stato liberato per giocare tra l’erba. All’improvviso l’animale si è fermato, dopo aver scovato un pacchetto, aprendolo con i denti e iniziando a morderlo. Provvidenziale l’intervento della padrona, che ha tolto il bocconcino di bocca al cane: le salsicce erano state tagliate a metà, farcite con pastiglie di veleno per topi e poi legate per tenerle di nuovo chiuse. Un piano meschino e ben architettato per uccidere.

La donna è subito corsa a casa, poi dal veterinario, per intervenire sul cane che aveva già ingoiato parte del cibo. Sintomi di avvelenamento comparsi subito, durante il tragitto, con il povero Oliver che ha iniziato a vomitare più volte. Diagnosi confermata poi dal veterinario che ha subito indirizzato il cane a Padova, dove opera un centro specializzato: prontamente soccorso e sottoposto a flebo, Oliver è stato salvato con una lavanda gastrica, poi tenuto sotto osservazione per un giorno e una notte.

La paura ora è tutta per possibili nuovi casi. Le associazioni animaliste invitano a controllare i cani, il buon senso a fare lo stesso anche con i bambini mentre giocano all’aperto. Intanto Asl 13 e forze dell’ordine sono in allarme, la vigilanza è aumentata.

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