Un albergo 5 stelle ad Aqualandia

Il patron Pareschi non si accontenta della copertura invernale del parco
LAZZARINI FGAVAGNIN JESOLO Aqualandia con la madrina 2008 Melita Toniolo...
LAZZARINI FGAVAGNIN JESOLO Aqualandia con la madrina 2008 Melita Toniolo...

JESOLO. Un albergo a cinque stelle con 400 camere, poi altri 300 appartamenti collegati. Il piano di lottizzazione di Aqualandia è stato pensato dal patron Luciano Pareschi davvero in grande. E prevede anche una vera copertura per la stagione invernale in cui il welness sarà assoluto protagonista.

Mai come oggi la copertura del parco a tema acquatico più premiato in Italia ed Europa è stata così alla portata. Il progetto si inserisce perfettamente in questo dibattito tornato in auge sul turismo invernale lungo la costa veneziana e a Jesolo in particolare.

«Possiamo allargarci», spiega Pareschi, «e aggiungere 80 mila metri quadrati a quelli già esistenti del nostro parco. Allora il primo obiettivo è un albergo di 400 camere con altri 300 service apartament. Ma è chiaro che un grande centro benessere non potrebbe mancare in questo contesto del tutto nuovo, perché il turista invernale troverebbe in questi servizi un motivo in più per venire in vacanza a Jesolo anche quando fa freddo».

Pareschi crede in una stagionalità piena di almeno otto mesi l’anno se non di più. Solo la vicinanza con Venezia è un valore aggiunto. «Ci si può arrivare in meno di un’ora», sostiene, «con una linea di navigazione dedicata. Aqualandia è a 21 chilometri da piazza San Marco, dico piazza San Marco. Noi possiamo crescere assieme a tutta Jesolo. Nel progetto non ci sono solo alberghi e appartamenti, ma anche un teatro coperto e un grande centro benessere con acqua calda, saune e tutto quanto è legato a questa offerta. E poi abbiamo anche in testa “Familand”, una struttura dedicata alla famiglia e ai bambini, cinquemila metri quadrati su tre piani con tante proposte e novità. Qui potrebbero a esempio essere lasciati i bambini di quelle famiglie che vogliono muoversi qualche ora senza portarli con loro e magari andare a Venezia. È stato studiato e accertato che i bambini non amano andare a Venezia, ma in questo settore troverebbero davvero divertimento e assistenza qualificata per la serenità dei genitori».

«Non ci siamo solo noi», conclude Pareschi, «ci sono altre realtà molto radicate che sono a esempio il Tropicarium o Sea life, per citarne alcune e credo che Jesolo non debba più fermarsi solo ai mesi estivi concentrati tra i tre o al massimo quattro, perché sarebbe un grave errore restare fermi a questo breve arco temporale».

Jesolo e la costa veneziana insomma sono in fermento per rendere la stagione turistica più lunga possibile, fornendo sempre più attrazioni per i clienti. (g.ca.)

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