Ultraleggero partito da Caorle si schianta nel Mantovano
MANTOVA. Tragedia del volo ieri pomeriggio nelle campagne di Fossato, frazione di Rodigo. Un ultraleggero Icp Savannah, con a bordo due persone, è precipitato da un’altezza di oltre centocinquanta metri in un campo a circa un chilometro dall’abitato. Pilota e passeggero sono morti. La dinamica dell’incidente è ancora in corso di ricostruzione e soltanto nelle prossime ore gli esperti contattati dalle forze dell’ordine potranno esprimere un giudizio. Secondo gli abitanti della zona che hanno assistito all’incidente, tuttavia, al piccolo aereo si sarebbe improvvisamente «piegata» un’ala. A quel punto il velivolo è precipitato a vite e pochi istanti dopo l’impatto a terra è andato a fuoco. Gli abitanti delle case più vicine si sono precipitati sul posto ma le fiamme hanno impedito loro di avvicinarsi all’aereo. Nel frattempo qualcuno aveva già avvisato i carabinieri e poco dopo sono arrivati sul posto i soccorsi. La scena che si è loro presentata era terribile. Raccontano i testimoni che il personale medico arrivato con l’ambulanza ha cercato di spegnere le fiamme con gli estintori. Solo i vigili del fuoco sono riusciti a debellare le fiamme in modo definitivo.
Per le due persone a bordo non c’era nulla da fare. Si chiamavano Marco Prato, 42 anni, di Caronno Pertusella in provincia di Varese e Fulvio Piccolo, 74 anni di Seveso , in provincia di Monza (che forse lo stava pilotando essendone il proprietario) ed erano decollati dal campo di volo di Caorle diretti a Cogliate, nel milanese, dove erano partiti la mattina. I soccorritori hanno trovato i loro corpi carbonizzati, ma quando il carburante ha preso fuoco entrambi erano molto probabilmente già morti per la violenza dell’impatto. L’ultraleggero era spaccato in due tronconi. Per ore carabinieri e polizia hanno cercato di scoprire l’identità delle due vittime. I documenti erano bruciati e soltanto attraverso la sigla del velivolo e la collaborazione di diversi campi da volo e piloti (anche della Protezione civile di Valeggio giunta sul posto) è stato possibile, a tarda ora, arrivare ai loro nomi e cognomi. L’incidente è avvenuto poco dopo le quattro e mezza. Gli abitanti delle case e delle corti limitrofe al grosso campo di erba medica dove il velivolo è precipitato riferiscono di non aver notato strani rumori provenienti dal motore del velivolo. Ad un certo punto lo hanno visto precipitare con una traiettoria a vite e un ala «a penzoloni».
Quest’ultima circostanza viene giudicata inspiegabile dai piloti e dai tecnici arrivati sul luogo della tragedia. Il Savannah è considerato un ultraleggero sicuro e le ali sono saldamente ancorate. Il distacco di un’ala è un evento molto improbabile. Eppure tutte le testimonianze sembrano essere concordi. Mentre vigili del fuoco, poliziotti e carabinieri raccolgono gli elementi utili per ricostruire la dinamica dell’incidente, nel cielo volteggiano altri aerei. Il tam tam tra piloti ha già battuto la notizia della tragedia. Da un velivolo viene fatto scendere un palloncino con un messaggio che viene raccolto dai carabineri e messo tra i reperti. Alle 19 arriva il via libera del magistrato a trasportare le salme all’obitorio del Carlo Poma. La Procura ha aperto un’indagine.
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