Ultimi piani sulla “Hybrid tower” camere con vista da 75 metri

L’intervento di riqualificazione dell’ex deposito Actv è iniziato due anni fa, cento operai impegnati Sono previsti uffici, un supermercato, bar e ristorante, un'area benessere disposta su tre livelli
Di Giacomo Costa
Installazione dell'ultimo modulo del nuovo grattacielo di Mestre.
Installazione dell'ultimo modulo del nuovo grattacielo di Mestre.

Lo scorso novembre l'inaugurazione dell'area commerciale, con supermercato, parcheggi e negozi, a fine aprile sarà la volta del taglio del nastro per l'altissima torre “ibrida”: l'area dell'ex deposito Actv, all'incrocio tra via Torino e Corso del Popolo, si avvicina rapida al suo completamento e tra ieri e oggi i cittadini di Mestre hanno potuto assistere alla posa degli ultimi piani dell'enorme struttura, calati uno ad uno sulla cima grazie ad una colossale gru dopo essere stati assemblati a terra.

Con i suoi settantacinque metri la “Hybrid Tower” diventa quindi l'edificio più alto della città, permettendo ai visitatori di spaziare con lo sguardo dall'ospedale dell'Angelo fino alla laguna, mantenendo sullo sfondo la poesia delle Dolomiti. La posa della terrazza superiore, che ospiterà il ristorante panoramico su due livelli, segna l'ultima parte dei lavori (che si concluderanno con le vetrature e le facciate, nel corso dei prossimi mesi) ed è quindi motivo di grande soddisfazione per Cervet Srl e lo studio Asa, responsabili rispettivamente delle costruzioni e del progetto.

L'intervento, iniziato circa due anni fa e che ha visto fino a cento operai coinvolti contemporaneamente, procede come da cronoprogramma, anche grazie alla costante collaborazione tra privati ed enti pubblici, che superate le iniziali esitazioni hanno marciato assieme verso l'obiettivo finale (le autorizzazioni hanno richiesto circa 18 mesi, il completamento del centro commerciale appena sei). Dieci i milioni sborsati per l'acquisto del terreno, venti quelli necessari ai lavori, altri quattro spesi per bonificare l'area in cui, a detta dei responsabili, «c'era di tutto, mancava solo l'amianto». La torre «inaugura l'idea di una nuova visione dell'architettura, con ambienti modulabili, confezionati su misura e trasformabili, che superano gli standard e le definizioni», ha spiegato l'architetto Flavio Albanese, illustrando come nella struttura convivano diverse anime, non necessariamente in contrasto; i 19 piani dell'edificio ospiteranno infatti uffici, bar, un'area benessere su tre livelli e una sala prove per i musicisti locali, ma anche quattro appartamenti di lusso (uno dei quali su due piani) e all'esterno il parcheggio, passato il tramonto, diventerà un luogo di aggregazione pronto ad ospitare concerti ed eventi.

Una torre veramente “ibrida”, quindi, per cui non mancano già le offerte: diversi soggetti si sono fatti avanti per la gestione dell'area wellness, del bar e del ristorante, ma numerose richieste sono arrivate anche per gli uffici e i loft; per il momento, comunque, nessuna assegnazione: di questo si discuterà solo dopo il taglio del nastro. Nel frattempo Aspiag Service, concessionaria Despar per il nordest e strettamente legata al progetto, guarda avanti: nel suo futuro c'è infatti la riqualifica dell'area del teatro Italia, a Venezia, un'operazione strategica che dovrebbe venire avviata già nei prossimi mesi.

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